… dove principio s’adagia
rimpianta ferite
difformi nudità
parvenze di giorni
canti sussurrati gemiti strozzati
in un serto di grovigli di misteri
ed ogni sorta di latenti dissonanze
s’ignora la struttura del movimento
e il buio s’eterna in recessi sinuosi
diversità
a ritmo infinito
si palesa a sera
la porta riscopre
nel vespertino incanto
luccica ascoso
il dio sacro del bosco
ogni moto dilata
e fremito lieve di felce
vestedi verde la morte.
Giuseppina Rando