Prodotti e confezioni [08-20]
In libreria/ Marcella Barbieri. Luce del faro 
“Andavo per nuvole e onde” di Barbarah Guglielmana e Anna Venturini
Foto di Anna Venturini
Foto di Anna Venturini 
12 Maggio 2020
 

Una stazione, un fischio, un treno proteso verso il futuro... scatti grandangolari sovraesposti non di troppa luce, ma densi di significato. Penna che traccia caleidoscopi di lettere a formare versi… oggi su un tovagliolino, domani su un sottobicchiere.

Versi di anima e ricordi esondano incorniciando fotografie dove non solo si afferra un'immagine, ma si intravede una terza dimensione, al di là dei minuscoli pixel e della prospettiva più spinta : la dimensione dell’anima collegata alla mano e a agli occhi di chi scatta.

L’immagine di copertina mi prende nella rete... così vivida che sembra di cogliere il movimento dell’onda che si infrange e, dietro, le case che amavo guardare dal molo di Rapallo, da bambina, chiedendomi cosa stesse succedendo proprio là, dentro la luce di quella finestra… quale storia si cela?? Il faro, nella sua sicurezza e nella sua solitudine, mi attrae da sempre. Luce e rifugio per il navigante, si staglia a sfidare le forze della natura e l’impeto del mare. Simbolo forte e potente, mi invita a iniziare la lettura.

Volto le pagine e mi appare il mondo in un caleidoscopio di colori… e per un attimo non so dove andare, così lascio che le parole di Barbarah mi conducano.

La bianca galaverna di una Pavia dove si parte e si torna è come una bianca pagina di diario di bordo da scrivere d’inchiostro di memorie. E leggo, dapprima, di un marinaio che cerca un insolito approdo, navigante incerto nel vento… e leggo di luna gialla e di vulcano spento.

Leggo di reti appoggiate a terra, di uno che ha pescato dai tempi della guerra… e immagino i solchi sulla sua pelle insolata, inspessita, di sale inaridita.

Leggo di un volo ai confini del mondo, con tappe di un giorno o forse di un secondo, con nuovi incontri e nuove scoperte, tra suoni, e strade piene o deserte. E vedo una ragazza, azzurra come il cielo, con un cappello che ombreggia lo sguardo… quasi un velo.

A Pavia si torna, da Pavia si va via… o si va insieme per via. Ciao, sto in Via delle Panchine, ci abiti anche tu? Ti do il mio pane. Da bere, non ne hai più?? Va ben, ve' chi: sa gh’a sto mi, gh’a stèt anca ti!!

Incontro un giovane con giardini negli occhi, ricordi amari ma speranza da vendere. Filtri della felicità, per risuonare la mente di buoni pensieri, dove le bombe tuonavano… ieri.

Dalla trama di una tenda che pare un tappeto di foglie d’autunno, scorgo un interno giorno e una luce bianca che ben conosco… e quadri di pavimento e tovaglia a quadri arancio vivo e bianco intriso di quella luce.

E allora capisco perché tutto torna… la luce bianca e quella quella del faro sono un’unica luce.

Luce viaggiante che parte e ritorna, avvolge ricordi e li proietta in parole.

Dal faro parte, al faro ritorna, permea scatti e irradia in scritti… esce dalle pagine del libro perché è impossibile imprigionare una luce. Continua il suo viaggio. La riconosco perché l’ho incontrata, vestita di amicizia... e mi ha aperto la porta.

 

Marcella Barbieri

 

 

Barbarah Guglielmana e Anna Venturini

Andavo per nuvole e onde poesie e fotografie

La Vita Felice, 2017, pp. 64, € 15,00


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