Che la frase “siamo tutti sulla stessa barca”, in questo periodo molto ripetuta, non esprima un concetto nuovo, lo dimostra quel che disse a questo proposito Papa Giovanni XXIII: l’Umanità è una grande e immensa famiglia. Un’altra personalità della Chiesa, questa volta Luterana, il Pastore Albert Schweitzer, medico, missionario, premio Nobel per la pace, aveva un’idea così alta riguardo la dipendenza e il soccorso reciproci, da includervi tutte le creature. Leggiamo infatti nella sua autobiografia: «Neppure riuscivo a comprendere, già prima di andare a scuola, perché nelle mie preghiere serali dovessi ricordarmi soltanto degli uomini. Dopo aver perciò pregato con la mia mamma e dopo il bacio della buona notte, recitavo ancora, segretamente, una orazione supplementare per tutti gli esseri viventi. Dicevo: Padre nostro, proteggi e benedici tutto ciò che ha vita, guardalo da ogni male e fa’ che riposi in pace!»
Dunque, questa innocente preghiera del dottor Schweitzer, o meglio, del piccolo Albert, mi fornisce lo spunto per un augurio un po’ fuori dai canoni: Buona Pasqua, una Pasqua di nuova luce, alle donne, agli uomini, ma anche a tutti gli esseri viventi che popolano il mondo insieme a noi. Affinché questa nuova luce, porti bene a tutti.
Michele Tarabini