Lo scaffale di Tellus
Antonio Messina. Azukena 
In uscita con le Edizioni il Foglio
19 Gennaio 2020
 

Antonio Messina

Azukena

Prefazione di Marina Monego

EIF, 2020, pp. 160, € 14,00

 

Non siete riusciti a educare le coscienze ad aprirsi all’inconscio perché solo dall’equilibrio tra le due forze si ha il progresso di una civiltà.

 

 

Un mondo in rovina, decadente, la Terra, un pianeta cupo laddove si muove un’umanità malata, lacerata e afflitta dalle ingiustizie, dal male, dalla povertà; anziani infermi abbandonati al loro triste destino, bambini malnutriti, mendicanti, scrittori e artisti: gli emarginati, i più deboli, i più fragili moriranno tra le più atroci sofferenze in nome della supremazia della razza superiore. Orrendi massacri saranno perpetrati in nome di una falsa conoscenza; e lì tra nubi soffocanti e foschie, cattedrali infestate dai pipistrelli, cataste di luce in decomposizione, voraci grumi di vento, tra sabbia e cristalli si muoveranno i conquistatori, gl’ignobili adoratori di un Dio sconosciuto, Eddach, la grande divinità della pietra. E non basteranno le magnifiche Navi del Vento, la salvifica azione di una mutante, né il “girasole metallico dai petali rossi” a salvare la Terra. Nei repentini viaggi tra presente e futuro, tra la vita e la morte, tra sogni ed illusioni, l’io narrante sarà alla mercé di oscure forze aliene, creature capaci di manipolare la mente e in grado di commettere i più terrificanti massacri: è sarà una punizione che come sempre si abbatterà sui più deboli, i più fragili, quelli più esposti alla sofferenza.

Sulla Terra nulla sarà mai più come prima; il pianeta è stato avvelenato, deturpato, non restano altro che macerie, fatiscenti necropoli, ospedali da campo, cadaveri, montagne di cadaveri ammucchiati sulla neve, lungo sentieri nebbiosi, tra le acque purpuree di un oceano sporco di sangue. Ma c’è ancora speranza, lì tra le alture, nella vecchia Abbazia dei Suoni Spenti, in uno degli ultimi monasteri cristiani, un monaco temerario di nome Juan e una bambina di nome Azukena, unendo le forze, riusciranno a mettere fine all’ultimo orrendo massacro e salvare un’umanità già provata dalle guerre e dalle ingiustizie, dalle falsità e dalla menzogna. (Quarta di copertina)

 

 

Antonio Messina è nato a Partanna TP e vive a Padova. Ha pubblicato narrativa e poesia (il fantasy per ragazzi Laura e il treno per Elintur e altri racconti, edito dalle Edizioni il Foglio, è stato adottato come testo di narrativa dagli Istituti “Levi-Montalcini” Partanna TP e “Tommasi di Lampedusa” S. Margherita Belice AG). Alcune sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche.


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