Arte e dintorni
Pesaro, arte e Shoah: Wanda Coen 
Una pittrice pesarese dimenticata alla Giornata Europea della Cultura Ebraica
Roberto Malini con il dipinto a olio su tela
Roberto Malini con il dipinto a olio su tela 'Ritratto di donna velata' di Wanda Coen (foto S. Gamer 
09 Settembre 2019
 

Il 14 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2019, il Thesaurus Memoriae della Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta, una delle più importanti raccolte d’arte della Shoah, si arricchirà di un olio su tela dipinto nel 1942 dalla pittrice e ceramista ebrea pesarese Wanda Coen. «Nata a Pesaro in via Branca al numero 13», spiega Roberto Malini, donatore del dipinto, «prima delle leggi razziali Wanda Coen era una delle artiste di maggior successo in Italia. Stimata da maestri del calibro di Giorgio De Chirico, Gino Severini e Giacomo Balla, aveva partecipato a ben tre Biennali di Venezia, due Biennali e due Quadriennali di Roma. Le sue ceramiche erano vendute nella prestigiosa galleria di Ferruccio Palazzi».

«Un curriculum straordinario», prosegue Malini, «che fu interrotto quando entrarono in vigore le ‘leggi per la difesa della razza’. Wanda, che in quegli anni viveva a Roma e si era sposata con lo scultore Alfredo Biagini, evitò la deportazione, ma la sua carriera fu annientata. Rinunciò al suo cognome ebraico e iniziò a firmare i suoi lavori con il solo cognome del marito. Nonostante il consenso che il mercato accordava alla sua opera, dopo la partecipazione alla Quadriennale romana del 1939, non fu più invitata alle grandi esposizioni internazionali. Dipinse anche negli anni della Shoah, protetta dal marito, ma il suo lavoro si svolgeva in semiclandestinità, mentre parenti e amici ebrei erano deportati verso i campi di sterminio».

«Nel 1942», prosegue lo scopritore e donatore dell’opera, «un anno prima del Sabato nero, il rastrellamento del ghetto di Roma, dipinse il Ritratto di donna velata, un’annunciazione in cui la donna ebrea, con le mani incrociate sul petto e rivolte verso l’interno, simile alle Madonne antiche, contiene in cuor suo un dolore troppo grande e affida le ultime tracce di speranza alla volontà del Cielo. Wanda Coen Biagini morì a Roma il 5 giugno 1953. Alcune delle sue opere sono conservate presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Dopo la mostra a Barletta, chiederò all’amministrazione comunale di Pesaro di aiutarmi nell’opera necessaria di riscoperta e valorizzazione di questa grande artista ebrea, dimenticata a causa dell’odio antisemita e dell’indifferenza che hanno resa possibile la follia della Shoah».

Wanda Coen Biagini è una delle artiste presentate alla mostra “Artiste del Novecento tra visione ed identità ebraica”, tenutasi a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna, nel 2014.

Le celebrazioni della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2019 di Barletta si terranno presso il cinquecentesco Palazzo della Marra. Nell’occasione sarà presentato il progetto, in fase di completamento, della Cittadella della Musica Concentrazionaria, che sorgerà presso l’ex Distilleria di Barletta. La mostra Thesaurus Memoriae presenterà per la prima volta alcune delle opere realizzate da artisti ebrei scomparsi nella Shoah o sopravvissuti ai campi di sterminio, raccolte nella Collezione donata da Roberto Malini alla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria di Barletta (ILMC).

Roberto Malini vive e lavora a Pesaro. Poeta, scrittore e storico, si dedica da molti anni al salvataggio di queste opere, sottraendole alla dispersione e all’oblio. Per questa sua missione gli è stato conferito il Premio Pasquale Rotondi – Mecenatismo 2018.

La mostra sarà inaugurata il 14 settembre alle 21.15, al primo piano del Palazzo della Marra, introdotta dal musicista Francesco Lotoro, Presidente della Fondazione, e presentata dallo stesso Malini. L’evento, organizzato dalla Fondazione in collaborazione con l’Unione Italiana delle Comunità Ebraiche (UCEI) e il Comune di Barletta, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e dei patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione, del Ministero per le Politiche Europee, dell’ANCI. La Donazione Roberto Malini - Thesaurus Memoriae, che consta di oltre cento preziose opere d’arte dell'Olocausto, sarà esposta in permanenza presso la Cittadella della Musica Concentrazionaria. (Red.)


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