Lo scaffale di Tellus
Marisa Cecchetti. “Strada facendo. Storie (vere) di migranti” di Franco Brogi
17 Maggio 2019
 

Franco Brogi

Strada facendo

Storie (vere) di migranti

Mauro Pagliai Editore, 2019, pp. 128, € 9,00

 

Ci sono dieci storie in questo libro in cui Franco Brogi racconta persone e situazioni che ha conosciuto nella sua lunga opera di volontariato, in servizio come diacono presso la Caritas Diocesana di Firenze. Molte di esse risalgono agli anni ’90 del secolo scorso e parecchi protagonisti sono Albanesi fuggiti dopo il crollo dei regimi comunisti dell’est, in una prima ondata migratoria della fine del ‘91, a cui seguì quella del 1997.

Nei luoghi dove Brogi operava aveva modo di incontrare giovani e bambini che non avevano possibilità di essere curati nella precaria situazione sanitaria albanese. O famiglie che venivano a curarsi in Italia dalla Libia, prima che il Paese cadesse nella terribile guerra civile seguita alla fine di Gheddafi. Ma erano anche ragazze giovanissime su cui la criminalità aveva messo le mani costringendole alla prostituzione, rapite, stuprate, rese madri loro malgrado, costrette a nascondersi alle organizzazioni nel caso fossero riuscite a sfuggire, ma sempre con la paura di ricatti contro le proprie famiglie. Un mondo di dolore che chiede di essere ascoltato.

L’intervento del volontariato, la sicurezza offerta da case di accoglienza, ma soprattutto la solidarietà, l’umanità, la capacità di agire al di sopra delle parole retoriche e delle vuote intenzioni, hanno salvato tante persone, facendo nascere rapporti di amicizia saldi tra culture e fedi religiose diverse, nonostante le difficoltà di comunicazione dovute alla lingua.

L’aiuto comporta esserci pienamente, metterci del proprio senza badare al sacrificio, magari coinvolgendo addirittura la propria famiglia, per creare un contesto di serena accoglienza.

Brogi non si stanca comunque di ricordare le enormi difficoltà burocratiche presenti, anche nel caso di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di salute, a causa degli ostacoli posti da leggi che variano col mutare dei governi: “Insomma, toccai con mano fin da allora come la legislazione relativa all’immigrazione fosse lacunosa, contradditoria soggetta agli umori dei governi di turno, in un succedersi altalenante di pro e di contro, lasciando comunque irrisolto il nodo principale. Quello di non tenere conto che le migrazioni sono un fenomeno epocale che necessita di provvedimenti di lunga prospettiva”.

Conferma l’importanza dell’agire individuale, che anticipa le iniziative lente e talora controverse delle Istituzioni, perché non si possono chiudere gli occhi davanti alla sofferenza, ed ogni piccolo apporto diventa un tassello fondamentale di un grande disegno: “Le persone che riparano il mondo sono quelle che amano ciò che fanno, indipendentemente dalla grandezza di ciò che fanno” (Alessandro D’Avenia).

 

Marisa Cecchetti


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