Ordine di farfalla [15-23]
Carlo Forin. Rilettura del latino nihil = nulla
Jamie Novotny, Mirjo Salvini e Birgit Christiansen
Jamie Novotny, Mirjo Salvini e Birgit Christiansen 
14 Marzo 2019
 

L’esame di “Ancora oltre il ni!” (02/11/17) dopo “Oltre il ni” (31/10/17) ci ha introdotti nel circolo nigin portandoci a vedere i circoli a partire dalla città sacra zumera di Nibru, accada Nippur.

Non mi è bastato. I latinisti Ernout e Meillet mi hanno convinto a leggere l’avv. ni pari a ne, antico ne.i, in zumero = negazione sentiero, che la lettura circolare del zumero postula en.i, ‘sentiero del Signore’. En.il = signor Dio.

Mirjo Salvini, in La civiltà dei Hurriti, G. Macchiaroli, Napoli, 2000: 311, n. 88 narra, dentro agli Hurriti, popolo mesopotamico conoscitore del zumero-accado, fusosi con gli Ittiti in Anatolia in un insieme proto degli Etruschi migrati prima in Sardegna poi in Toscana:

En.i = sentiero del Signore, eni potenza divina in hurrita (393): en(i) = ar = h(h)i, qui al caso essivo [nota 88, p. 311].

Dunque, nella fase etrusco-latina, i hurriti, etruschi di Anatolia, lessero ne.i.h(h) i+l = ‘negazione. Sentiero. Aldilà (Aldilà) sentiero + vento (lil)’ collegata a ‘Signore (il). Sentiero. Aldilà (Aldilà) sentiero + vento’.

Il lunghissimo sentiero circolare è rimasto rubricato nel nulla di nihil.

 

Carlo Forin


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