Eppure sai
Quanto profonde sono le radici
Da cui provieni.
Esiliato, ricordi e non credi
E moduli suoni a te stesso sconosciuti
Per l’anima appaganti.
Eppure sai
Quanto dolorosi sono gli arpioni
Del pensiero inquieto.
E tu, che non sai lasciarti vivere,
t’abbranchi al fuoco delle meteore
in fuga, al tuo stesso lamento.
Eppure sai
Che nel tuo stesso centro
Imploderai
Definendo il tuo ideale spazio
Nel mondo delle galassie.
Maria Lanciotti