La quercia è sempre lì
Gonfia di ghiande di uccelli e di vento
Scossa dal brivido d’un’altra stagione assolata
da vivere come il girasole ubriaco di luce.
La vite è sempre lì
Attorcigliata all’olmo come serpe lucente di scaglie
E pungono le vene di desiderio e ripulsa
Nel tendere e ritrarre la mano nel groviglio di selvatica unione.
Il sentiero è sempre lì
E si snoda bianco fra l’erba e il fosco del castagneto
Scivolando sinuoso nel chiaroscuro del bosco
Seguendo lo scavo dei passi di secoli e di viandanti assetati.
La sorgente è sempre lì
A fluire scintillante nella conca rocciosa
Per riversarsi irruente nella gola del torrente
In corsa verso i pascoli e i campi seminati.
La casa è sempre lì
Con i sassi a nudo e gli spigoli sbreccati
A ridere da porte e finestrelle della sua vecchiezza
Del manto d’edera che l’avvolge e solletica.
I respiri sono sempre lì
Assieme ai canti alle risate ai pianti
Che risuonano e si perdono nella vallata
Nel turbine delle tante vite di passaggio.
Il presente è sempre lì
Nella memoria viva d’ogni cosa
Che il tempo non intacca come l’oro
Ma rilavora e ricalca portando a luce sempre nuovo miele.
Maria Lanciotti