Introdotto dalla scrittrice Erminia Dell'Oro è stato presentato lo scorso 3 dicembre il nuovo Calendario poetico-fotografico 2019 del Laboratorio di lettura e scrittura creativa nella Casa di reclusione di Milano-Opera, fondato quasi cinque lustri or sono da Silvana Ceruti. Sede della presentazione, con relativo reading, la prestigiosa Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, luogo simbolo della Milano di grande impegno civile e portata culturale.
Il Calendario Poetico 2019, figlio di una ormai lunga tradizione, è stato per questa edizione dedicato al tema Ombre e luci: luci e ombre che disegnano e incorniciano le nostre viste, riprese dalla camera sapiente di Margherita Lazzati. Luci e ombre che intersecano le anime e i versi proposti dal Laboratorio, che gridano la sofferenza e cantano la speranza delle vite recluse. E ci invitano a riconoscere le ombre e le luci dentro di noi. Ombre e luci interrogate dalla presentazione di Simonetta Agnello Hornby.
Scopo fondamentale del Laboratorio – ama ricordare la Ceruti – è quello di... fare un pezzo di strada insieme fra persone “dentro” e persone “fuori”, scoprire sentimenti propri e altrui e linguaggi per esprimerli.
Un Laboratorio davvero molto creativo, in grado di esprimere per mezzo dei suoi partecipanti non solo il Calendario poetico-fotografico annuale, ma anche numerose antologie di versi, personali o collettive (queste ultime a tema libero o scelto).
Il Laboratorio è oggi anche Associazione culturale senza scopo di lucro, della quale sono soci onorari, fra gli altri, Simonetta Agnello Hornby, George Hornby, Erminia Dell’Oro e Vito Mancuso; come lo fu, sin dalle origini, Umberto Veronesi.
Di seguito alcuni stralci poetici dal Calendario 2019:
Seleziono i miei ricordi
come se fossero
granelli di sabbia
rimasti immersi in un fondale
senza corrente
senza un raggio di luce.
Cerco immagini
rimaste nell’ombra
in un negativo
che nasconde
ciò che è stato.
La notte se ne va
trascinando con sé la nostalgia
lasciandomi solo e indifeso
in questo posto
dove anche i sogni sono costretti
a riunirsi in preghiera.
G.N.
Sotto la punta del cielo
alla frontiera con la vita
ogni sera che mi lascia
penso all’altra che arriva
Nel supplizio dell’immagine
per strappare le radici del ferro
continuo a inseguire l’alba
per ritrovarci a vivere
Lasciato solo sul sentiero
disegnato
sono in cammino sulla terra
sopra una montagna di macerie
dove mi consumo
tra nuvole grigie
C.C.
Per informazioni:
laboratorio@operacreativa.it
Via L. Palazzi 15, 20124 Milano