Diario di bordo
Le 8 proposte di legge di iniziativa popolare del Partito Radicale 
Anche in provincia di Sondrio si possono firmare
14 Settembre 2018
 

È in corso la raccolta di firme su 8 proposte di legge di iniziativa popolare del Partito Radicale Nonviolento trasnazionale e transpartito; è possibile ai cittadini maggiorenni residenti in qualsiasi comune italiano, di firmare presso i comuni di Sondrio, Tirano e Morbegno.

Questi, in sintesi, i contenuti delle 8 proposte:

1. Modifica dell’articolo 79 della Costituzione in materia di concessione di amnistia e indulto. L’amnistia e l’indulto sono necessari per riportare l’Italia nella legalità della sua Costituzione e davanti all’Europa. Il quorum di 2/3 del Parlamento dal 1992 rende impossibili l’adozione di provvedimenti necessari al funzionamento della giustizia. Con l’amnistia il legislatore può sgombrare il tavolo dei magistrati da centinaia di migliaia di processi per i reati di minor allarme sociale contrastando il subdolo colpo di spugna determinato dalla prescrizione che riguarda spesso anche reati gravi e gravissimi. Inoltre nessuna seria riforma della giustizia può innestarsi sul corpo malato di una amministrazione gravata da milioni di processi in corso.

2. Revisione del sistema delle misure di prevenzione e delle informazioni interdittive antimafia di cui al D.lgs. n. 159 del 6 settembre 2011. Per impedire le infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema economico senza distruggerlo, per salvaguardare la continuità aziendale e i posti di lavoro, per prevenire il crimine senza distruggere le vite delle persone, per combattere la mafia senza minare i principi dello Stato di Diritto e i diritti umani fondamentali.

3. Abolizione della possibilità di assunzione di incarichi extragiudiziari da parte dei magistrati. Per impedire ai magistrati di assumere incarichi incompatibili con l’esercizio efficiente e imparziale delle loro funzioni principali e ordinarie, ovvero quello di amministrare la giustizia «in nome del popolo italiano».

4. Introduzione del sistema elettorale uninominale per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Elezione del parlamento italiano con il sistema elettorale uninominale secco come quello anglosassone: piccoli collegi per assicurare la relazione tra l’eletto e il territorio; chi prende più voti è eletto.

5. Disposizioni in materia di libertà e diritto di informazione e di servizio pubblico radiotelevisivo. Il servizio radiotelevisivo pubblico assicura il diritto alla conoscenza dei cittadini. Cancellazione del monopolio della Rai e sua messa all’asta con gare distinte nazionali e locali, anche per rilancio emittenza locale. Effettiva privatizzazione della RAI e abolizione della Commissione parlamentare di Vigilanza.

6. Revisione delle procedure di scioglimento dei Comuni per mafia previste dal T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al D.lgs. n.267/2000. Per favorire una sana partecipazione popolare alla vita amministrativa delle comunità quale unico antidoto al controllo mafioso sui comuni, per sbarrare davvero le porte dei nostri comuni alle mafie, per una efficace politica antimafia. Accade peraltro che problemi di collusione riguardino funzionari e dipendenti comunali che restano al loro posto e continuano la loro azione anche col commissariamento, che diventa in questi casi arma ideologica spuntata e inefficace.

7. Riforma del sistema di ergastolo ostativo, del regime del 4 bis e abolizione dell’isolamento diurno. Come diceva Leonardo Sciascia, la mafia non si combatte con la terribilità delle pene, ma con il diritto. E l’art. 27 della nostra Costituzione afferma che la pena non può essere contraria al senso di umanità e deve tendere alla rieducazione del condannato.

8. Riforma del sistema elettorale per l’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo. Elezione del Parlamento europeo con un collegio unico nazionale con sistema proporzionale puro per garantire la rappresentanza di tutte le forze politiche e un dibattito nazionale sulle istituzioni europee. (g.g.)


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