Venerdì 21 settembre 2018 si terrà presso la Galerie Obia di Limoges (Francia) il vernissage della nuova mostra di René Bokoul: “Berceau de la Civilisation” (“Culla della Civiltà”). Nato a Brazzaville nel 1973 e dotato di un formidabile talento artistico, René Bokoul divenne in giovane età uno dei più importanti esponenti della scuola di Poto Poto. Nel Congo dilaniato dalla Grande Guerra Africana la sua pittura, che regalava continue e geniali innovazioni alle tradizioni dell’arte d'Africa, rappresentava i valori della pace, dell’equilibrio fra umanità e natura, del diritto alla libertà così spesso negato ai popoli.
Nel 2011 ho avuto il piacere e l’onore di curare a Milano, presso la Casa delle culture del mondo, la retrospettiva “Visioni dal Continente Dimenticato”, proponendo per la prima volta in Europa la produzione di un protagonista dell’arte contemporanea, che spero ottenga il ruolo che merita in una storia dell’arte che non si è ancora liberata da una visione eurocentrica. La recente mostra che l’artista ha tenuto ad Angoulême, presso lo Spazio Louis Aragon, a sostegno del generale Jean Marie Michel Mokoko – candidato che vinse le elezioni presidenziali anticipate del 20 marzo 2016, arrestato arbitrariamente dal regime di Brazzaville – ha sollevato un dibattito internazionale sull’importanza di denunciare i regimi che negano il valore della libertà, per difendere la civiltà, la democrazia, il diritto.
Con la mostra “Berceau de la Civilisation” René Bokoul ci invita ancora una volta a riflettere sulle radici africane della civiltà. L’Africa è universalmente considerata una culla di civiltà, uno dei luoghi in cui ebbe inizio l’epopea degli esseri umani, che divennero tali sviluppando ragione e creatività, imparando a lavorare insieme, a trasformare la terra, a creare insediamenti, a tramandare le intuizioni del pensiero. L’Occidente ha ancora oggi una visione distorta della cultura africana, relegandola spesso a fenomeno periferico e interpretandola attraverso informazioni e opinioni concepite da popoli esterni al continente: i Greci, i Romani, gli Arabi e i colonizzatori europei. La pittura di René Bokoul ci consente di riscoprire la forza, la bellezza e la poetica di un immaginario che appartiene all’umanità perché non ne rinnega le origini e non è mai in conflitto con l’ambiente e la comunità degli esseri umani.
La mostra si concluderà il 13 ottobre.