“Cambiare il finanziamento dei partiti? La Lega apre, il no di 5 Stelle e Pd” (di Maria Teresa Meli – Corriere.it, 16/06/2018)
La domanda – cambiare il finanziamento di chi non esiste – può avere tutte le risposte, ma che hanno lo stesso valore: zero! (la legge fa esistere chi si finanzia nella legge solo attraverso la legge).
Sono nel diciassettesimo giorno dei miei settant’anni (n. 01/06/1948). Aspetto dalla nascita la legge sui partiti come adempimento dell’art. 49 della Costituzione, perfetta dal 2 giugno 1948. Non so più se mi capiterà di vederla. Ho già visto tanti cambiamenti nel finanziamento di chi non c’è, ovvero dei partiti. – Ma i partiti esistono! – Sì, ma senza una legge che li configuri!
Galleggiamo sulla corruzione, infatti. Il dibattito surreale su come cambiare il finanziamento dei partiti è fervente ed accalorato. Il ridicolo del tema e la tragedia della corruzione sono pari.
Quando la legge ci sarà, allora la domanda – come finanziare i partiti? – prenderà un senso. La risposta legale permetterà ad un giudice di sentenziare dopo la domanda: costui ha rispettato/non ha rispettato la legge sul finanziamento pubblico dei partiti?
Il nuovo governo pupi pop ha già rivelato lo scandalo della corruzione in Roma.
La Lega (che tiene i 48 milioni pubblici in Lussemburgo), è favorevole perché sa che l’aria fritta non è cibo, dunque si può parlare di finanziamento pubblico ai partiti perché la Lega è altro. Il 5 Stelle è un movimento, ma è contrario a cambiare il finanziamento pubblico ed anche il Pd è contrario perché il furto in atto va bene così.
Io scrivo per me. Per non perdere la testa in questa gabbia di matti.
Proverò a comunicarlo ad Agor@mgazine e Tellusfolio. Chissà mai che qualcuno pubblichi. Avrei la gioia di condividere con qualche lettore il mio smarrimento.
Carlo Forin
Foto allegata. Su richiesta/sollecitazione di Esplora (cfr. commento) uniamo infografica adnkronos sui Referendum dal 1974 con segnalato il risultato di quello del 1993 sul finanziamento pubblico dei parti. (Red.)