Arte e dintorni
Alberto Figliolia. Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec 
A Palazzo reale di Milano fino al 18 febbraio
09 Gennaio 2018
 

Come una falena attratta dalla fatale fiamma. Così la breve, splendida e tormentata vita di Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901). Di nobile famiglia, di malfermissima salute, di scintillante talento. L'inventore, si dice, del manifesto pubblicitario moderno, precursore in certo qual modo del fenomeno della street art/muralistica, artefice di litografie raffinate e fantasiose, superbe nell'interpretazione di quel mondo parigino in costante vertiginoso moto.

Impressionismo e post impressionismo, Belle Époque, l'attrazione per l'esotico Giappone, la trasgressione creativa, Montmartre, il delirium tremens, il pennello ingegnoso e anticipatore, i cavalli, i locali che sprizzavano sferzante joie de vivre, cantanti, ballerine, attori e fini dicitori, les maisons con le signorine e signore del piacere... Tutto rifulge, tutto è dipinto o rappresentato dal piccolo immenso Henri, la cui abilità si era manifestata quand'egli era ancora molto giovane e la cui attività si sarebbe svolta con un'intensità senza limiti sino ai (quasi) 37 anni della troppo precoce morte.

L'itinerario della mostra dedicata a Toulouse-Lautrec dal Palazzo Reale di Milano è quanto mai esaustivo, scorrendo tutte le fasi di quella frenetica struggente opera, scevra di vieti e biechi moralismi, testimone di un'epoca di scienza, sviluppo e progresso strettamente intrecciati con le istanze dell'arte: positivismo e malinconia, allegria e rinnovamento, l'abbagliante luce che si libera dall'ombra troppo rapida che la vita è.

Jane Avril e Carmen la rousse, la Goulue e il can-can, May Milton e May Belfort, le biciclette e le automobili, l'Esposizione universale, la voglia di graffiare la spenta quotidianità, il Moulin Rouge e il travolgente equivoco fascino del demi-monde, Yvette Guilbert e La Clownesse assise, Mademoiselle Cha-u-Kao, i teatri... Una galleria di figure e situazioni, anche di quelle che potevano scuotere la pruderie bourgeoise: Elsa dite la Viennoise; Le Sommeil, fille de maison endormie (una magnifica matita su carta del 1896); Femme sur le dos, lassitude (litografia a colori, 1896); Etude de nu. Femme assise sur un divan (olio su tela, 1882), un eros intriso di rispetto e delicatezza... Sognante: Femme en toilette de bal à l'entrée d'une loge de théâtre (olio su tavola, 1894). Perdutamente nostalgico, ipersensibile: La Buveuse o Postumi della sbornia, vale a dire l'amante Suzanne Valadon, madre di Maurice Utrillo e a propria volta pittrice di gran vaglia (inchiostro nero, matita blu e matita Conté su carta, 1889). Quei ritratti femminili ci entrano nella pelle: Jeune femme (olio su tela, 1883), Madame Juliette Pascal (olio su tavola, 1887), Jeanne (olio su tavola, 1884), Femme de maison (olio su tavola, 1894), il meraviglioso complice Au lit (1892, olio su cartone) in cui le due giovani donne sotto le lenzuola si contemplano con affetto e impagabile grazia. Come non esser coinvolti, come non commuoversi?

Il rapporto con le “ragazze” delle maison close costituì uno dei temi della vita di Toulouse-Lautrec e una fonte di ispirazione decisiva al pari di quello con le cantanti, attrici e ballerine dei caféconcert. In mostra s’incontra la serie Elles, dedicata alla descrizione della vita nelle case chiuse, che s’impone come uno dei capolavori di Toulouse-Lautrec e di tutta l’arte di fine Ottocento. Rappresentate nei gesti semplici della loro vita quotidiana, le ragazze delle maison sono descritte qui con la massima aderenza alla loro realtà umana. Le prostitute immortalate nei dipinti di Toulouse-Lautrec non distolgono lo sguardo né tentano di sedurre. Al contrario, il loro comportamento è naturalmente sincero e spontaneo, libero da vergogna o falsa modestia, quasi ignaro, si può dire, del proprio potere di suscitare desiderio”.

E, di nuovo, l'immersione nel fluido più vitalistico: La Chaîne Simpson (litografia a colori-manifesto, 1896), L'automobiliste (1898); di contro la cupa meditazione de Le Pendu, vale a dire L'Impiccato (litografia a colori-manifesto, 1891-2 e 1895).

Riportiamo un estratto – è la curatrice Danièle Devynk a scrivere – dal catalogo: «Testimone di una società frivola, che bazzica i cabaret, i café-concert e le case di piacere, produce una galleria di ritratti di “divi” della sua epoca e una trascrizione dal sottile naturalismo. Curioso nei confronti di tutte le possibilità tecniche del tempo, si appropria della fotografia come strumento di lavoro ma ne estrae anche le costanti plastiche che lo aiutano a liberare la sua arte. Perfetto conoscitore del mondo dell’ukiyoe, vi trova principi di composizione, un primato della linea, un trattamento del colore che gli permettono di inscrivere la sua opera tra la pittura e il disegno, in una complementarità nella quale il virtuosismo del tratto, l’audacia della deformazione espressiva, la forza emblematica dell’immagine si impongono. Lautrec contribuisce dunque al rinnovamento dell’arte litografica, è uno dei fondatori del manifesto pubblicitario e, con il suo lavoro di illustratore, sperimenta anche la produzione seriale. La sua arte, che esprime il movimento e coglie l’atmosfera di un’epoca, riflette il periodo in cui si afferma la nozione di velocità e cambia il rapporto con lo spazio. Ma ciò che la rende rivelatrice di un’epoca è il percorso verso la modernità, che risponde allo scrupolo di essere vera, di cogliere l’illusione dell’istante. Si definisce attraverso un senso del disegno e una libertà figurativa estetizzata dal virtuosismo della linea e l’energia del tratto e conduce a una trascrizione che tiene conto sì della velocità fugace, ma che trascende ogni temporalità».

Fuggevole quel mondo forse, ma formidabili gli effetti e le suggestioni che di esso permangono nell'anima grazie alla pittura del piccolo sgraziato malaticcio Henri. Per sensibilità, resa e influenza esercitata sugli artisti a venire un genio, un magister.

 

Alberto Figliolia

 

 

Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec, a cura di Danièle Devynck e Claudia Beltramo Ceppi Zevi. Mostra promossa da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, Giunti Arte Mostre Musei e Electa. Sede: Palazzo Reale, Piazza Duomo 12, Milano. Fino al 18 febbraio 2018.

Orari: lun 14:30-19:30; mar, mer, ven, dom 9:30-19:30; gio e sab 9:30-22:30.

Info e prenotazioni: tel. + 39 02 54915; siti Internet www.palazzorealemilano.it e www.tolouselautrecmilano.it.

Catalogo Gamm Giunti/Electa.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276