25. Mi ha sempre affascinato la danza, non esiste nulla di più completo per spiegare che cosa sia l'arte: la fusione di musica, movimento ed intorno in cui i ballerini si esibiscono mi sembra siano la sintesi della composizione architettonica. Al consiglio dell'ordine professionale si discute sulla suddivisione del nostro mestiere in specializzazioni: architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore. Questa scelta voluta dai vertici della politica è stata accettata senza battere ciglio dalla categoria professionale a cui appartengo. Io reputo questa suddivisione bestemmia eclatante che illustra senza ombra di dubbio l'incapacità di vedere l'insieme come necessità per produrre bellezza. A quel tempo insegnavo storia del costume in un corso professionale per sarte, mi divertiva osservare le facce delle mie allieve e di due allievi maschi quando raccontavo loro che il mestiere della sarta è affascinante perché richiede conoscenza della psiche dell'uomo (naturalmente pensando al genere umano fatto di donne e di uomini), spiegavo loro che l'arte è necessaria per rendere esaltante la vita. Seduto sulla comoda sedia dell'ordine professionale ascoltavo annoiato i discorsi di architetti laureati ai quali sfuggiva la gravità di una scelta che negava al nostro mestiere ogni significato. Da tempo ero abituato a non prendermela più di tanto su argomenti marginali ma mai mi sarei aspettato che anche questo problema fosse inserito nella marginalità. Mi resi conto che il mio modo d'interpretare la vita e il lavoro che la sostiene erano in netto contrasto con la non civiltà che sto vivendo: le future sarte avevano perfettamente capito la loro necessità di essere propositrici della proporzione, gli architetti penso non siano in grado di comprendere questa semplice verità.

Giuseppe Galimberti

Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca

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