Diario di bordo
Morbegno. Meglio una non-Provincia attiva che una Comunità Montana assente 
“Salviamo la nostra sanità” ha incontrato il Presidente Luca Della Bitta
27 Maggio 2017
 

In Luca Della Bitta (foto) abbiamo trovato un supporto discreto alle proposte del Comi­tato. – Così dichiaravano i volontari/attivisti di Salviamo la nostra sanità, questa mattina al ‘presidio’ sotto l’Ospedale, ai cittadini che chiedevano interessati come fos­se an­dato l’incontro con il Presidente dell’Amministra­zione provinciale di Sondrio sul problema che tiene sulle spine la Città del Bitto da oltre tre mesi.

La riunione con Della Bitta, richiesta ufficialmente dal Comitato così come anche al Presidente della Comunità Montana che inve­ce -a tutt’oggi- non ha nemmeno risposto con un cortese diniego, si è tenuta ieri sera, ve­nerdì 26 maggio: – Si è protratta per oltre tre ore – dice una delle partecipanti, – e sono ri­masta piacevol­mente sorpresa dalla disponi­bilità, dall’ascolto attento e dalla sen­sibilità dell’interlocutore.

Come ci aspettavamo, il Presidente ha su­bito tenuto a precisa­re che la Provincia non ha competenze dirette in materia di sani­tà, – interviene Laura. – Ha però cercato in tutti i modi di farci ca­pire, cosa che per altro condi­vidiamo non da oggi, l’importan­za di condur­re l’importante funzione che svolge il comita­to nell’alveo istituzionale a ciò preposto. E cioè quello della conferenza dei Sin­daci, che può e deve avere voce in ca­pitolo sulla que­stione.

La delegazione che ha potuto prender parte all’appuntamento, come riferiscono pri­ma uno e poi l’altra, apprezza apertamente l’opera di vero e proprio ‘monitoraggio’, senza bisogno di investi­tura alcuna da parte di chicchessia, che Della Bitta sta svol­gendo in quel di Chia­venna: – Perché anche a Chiavenna non pen­siate che di problemi non ce ne siano. Lo spo­stamento dell’automedica AREU, per dirne una, può causare anche là le stesse criticità che crea a Morbegno… I problemi di carenza di personale, per dirne un’altra, e le difficoltà nel reperimento dei determinate figure sono gli stessi per tutta l’Azienda.

Infatti. Invece a Morbegno, a distanza di due mesi, son ancora qui a cincischiare su chi debba o non debba entrare nella fanto­matica ‘cabina’ di monitoraggio. E il comita­to, intan­to, non trova un referente istituzionale cui ri­ferire le numerose criticità che gli vengono segnalate dai cittadini o dagli operatori.

E in quel mentre il suono di una sirena so­spende ogni racconto e un’ambulanza se­guita a ruota dall’automedica attraversano la piaz­za per imboccare la pedonalizzata Via Gari­baldi verso il centro storico. – Qualcuno si è sentito male. Speriamo siano arri­vati in tem­po!

Sarà forse un quarto d’ora dopo che lo stesso suono riapre la strada alla stessa am­bulanza che riattraversa la piazza: in direzio­ne Sondrio o verso la piazzuola per l’elisoc­corso? Nel frattempo un operatore ospedalie­ro si ferma al tavolo per firmare la petizio­ne per il Pronto Soccorso, come han fatto ancora altri citta­dini nella mattinata, e ancora emo­zionato racconta del primo soc­corso dato alla signora per la quale è in cor­so l’intervento... Se n’è ap­pena andato, sarà una ventina di minuti dopo, che un se­condo mezzo, più at­trezzato e più equipaggiato, sopraggiunge e si dirige alla medesi­ma destinazione, per sof­fermarvisi più tempo, poi se­guire il percorso a rovescio. L’eli­cottero non s’è sentito: di­stratti gli astanti o il trasporto è avvenuto in ambulanza? Le cro­nache ri­feriranno.

La mattinata è intensa ed è giunta l’eco del Consiglio comunale di Morbegno, che pure s’è tenuto la sera prima: – Il comitato non ha potuto assistere ai lavori, com’è solito fare – riferisce Monia, – perché impegnato a Son­drio. Ma sul telefonino, durante l’incontro col Presidente della Provincia, ci è giunta notizia di una mozione presentata sullo stesso argo­mento in discussione (il testo nell’immagine in allegato, ndr) e che sostanzialmente chie­de l’intervento dell’Assessore regionale a un’adunanza straordina­ria del Consiglio stes­so...

La decisione presa, come riferita lì per lì da un consigliere giunto al presidio, è stata quel­la di rinviare il voto sul documento alla pros­sima seduta, come prevede il regola­mento essendo stato pre­sentato la sera stessa.

È il terzo consiglio che si tiene da che la questione è sul tappe­to – conclude Laura. – E per conoscere la determinazione dell’Ammini­strazione bisognerà aspettare la quar­ta. For­se…

Per le cronache dalla ‘cabina di monitorag­gio’ del Pronto Soccor­so, in piazza sotto l’ospedale non è tutto. – Ma… il tempo stringe ed altre incombenze spettano ai volon­tari del comitato! Ad esem­pio, è appena giunta con­ferma della notizia circa la ri­duzione di un in­fermiere nel turno notturno a partire dal 1° giugno. Gli ope­ratori, pre­occupati (“temiamo per la tutela del paziente”, ci hanno detto), l’hanno già segnalato sia al Collegio profes­sionale che al Sindacato ma senza ricevere -al momento- risposta alcuna.

Ma non doveva rimanere immutato, il li­vello organizzativo-assistenziale del servi­zio, fino a giugno del 2018?

Già. Lo faremo sapere a… Della Bitta! (Red.)


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