Sono poche in Italia, ma oggi a Geròla erano tantissime. Sono stati 150 gli esemplari di ovicaprino da competizione arrivati domenica 7 maggio al Palagerola, polifunzionale del paese di Geròla Alta, Valtellina, per animare l'esposizione della 16ª Mostra interprovinciale della capra orobica. La rassegna zootecnica a cui la località alpina valtellinese tiene moltissimo è per un capo fieramente autoctono: la capra orobica si chiama infatti anche Valgerola, l’ipotesi più accreditata sulla sua genesi è che sia originaria della Val Gerola, in provincia di Sondrio. L’isolamento geografico ne ha favorito e innescato, nel tempo, la diversificazione rispetto ad altre razze e la sua rusticità le ha permesso di adattarsi bene ai pascoli impervi di queste montagne. Allevata un tempo da ogni famiglia, oggi la capra orobica popola i pascoli dell'area montuosa che divide la bassa Valtellina dalla provincia di Bergamo e ve ne sono esemplari sempre in aree alpine e prealpine nelle provincie di Sondrio, Bergamo e Lecco. Il suo latte in minima percentuale è utilizzato secondo tradizione per produrre il Bitto d'alpe di Gerola e delle zone attigue, formaggio grasso estremamente rinomato e c'è un presidio Slow food per i formaggi minori prodotti unicamente e solo con latte di orobica, sempre in queste zone.
Ieri alla rassegna erano presenti 24 produttori e aziende, ognuna con i suoi capi più belli. E alla “festa della Capra orobica” erano arrivati a centinaia anche turisti e appassionati della cultura alpina rurale da tutta la Lombardia e da altre regioni. Hanno ammirato le sagome irsute e l'aspetto rustico della specie così legata alla vita nelle “terre alte”, hanno preso parte al Pranzo del Pastore, a base di polenta taragna e prodotti locali. La manifestazione zootecnica era organizzata dall'Ecomuseo della Valgerola, dalla Pro loco Gerola, dalla Associazione allevatori Sondrio, con il patrocinio del Comune di Gerola Alta.
Al termine dopo le sfilate, i pareri delle giurie, le premiazioni, il commento di Maurizio Curtoni, presidente della Pro loco Gerola: «Celebriamo l'allevamento tradizionale della nostra valle, queste capre di montagne sono un simbolo del modo di vivere e di essere legati al territorio della nostra comunità».
«Il dato interessante di questa 16ª edizione della rassegna» ha poi aggiunto «sono i numeri alti dei partecipanti e anche di chi è arrivato in paese come semplice visitatore. Abbiamo avuto a tavola, al di là degli espositori, 350 persone, segno dell'interesse per questo modo di intendere la montagna e la pastorizia in quello che è un buon momento per il settore produttivo anche nelle nostre zone. Ringraziamo l'Apa, Associazione provinciale allevatori, per il sostegno e speriamo di continuare a fare crescere questa manifestazione».
Ecomuseo Valgerola