Vermiglio il cielo d’aprile
sotto l’amara corona raccolgo
cenere di stelle.
Naufraga in questo plenilunio
senza dimora
il pensier mio rimbalza
dalla nuda terra al freddo solaio.
Cambio d’abito.
D’improvviso mi veste la primavera.
L’ultimo rintocco
smuove la ninfea del ricordo
-il padre risorge nel figlio-
e nel mio cuore rimargina l’amore.
Paola Mara De Maestri