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Vetrina/ PD. Il figlio di mia figlia
30 Marzo 2017
 

 

 

 

 

 

Il figlio di mia figlia,

piccolo cucciolo smarrito,

ha il dono del sorriso nello sguardo,

nelle fossette delle guanciotte dei quattro anni.

Ha il dono della vivacità di pensiero,

e ti sorprende con domande e risposte imprevedibili.

Un giorno s’impuntò con voglio questo e voglio quello.

Feci il bravone con l’antica tiritera “L’erba voglio non esiste!"

E lui veloce e serio

“io non t’ho chiesto mica un’erba!”

Il figlio di mia figlia,

piccolo cucciolo smarrito,

sembra disegnato dalla Walt Disney

tanto è ben fatto,

tanto è espressivo

tanto parla con gli occhi

e tanto ispira simpatia.

Il figlio di mia figlia

col dono del sorriso nel volto e nello sguardo,

spenta la gioia nei suoi fari,

dal marzo di quest'anno,

serio,

fa una domanda a tutti,

proprio a tutti.

Anche a me, l’ha fatta, pensieroso:

“Nonno, tu ce l’hai il babbo?”

“Senti, amore…”

“Dimmi, tu ce l’hai il babbo? …Io no.

Io… non più.

Il mio babbo è morto. Perché?

Ma i morti è vero che li rivedremo?

Io il mio babbo voglio rivederlo…

Voglio rigiocare con lui…”

E ho rivisto mia madre,

centenaria,

serena nel suo letto,

salutarmi conscia del saluto estremo,

chiedere ancora una volta:

“Mamma, perché mi hai abbandonato ch'ero bambina?”

I figli di mia figlia,

tre cuccioli storditi,

piombati troppo presto nei dolori della valle,

ora sono sempre in cerca della madre.

Quasi vorrebbero

che fosse dotata di marsupio.

 

PD


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