Si fa un gran parlare di integrazione come strumento per risolvere la questione delle migrazioni in modo democratico. Voglio osservare che l'integrazione non si può imporre e non può mai essere da una parte sola: se chiamiamo integrazione il fatto che figli e figlie di immigrati/e vanno nelle nostre scuole e imparano l'italiano e noi non apprendiamo nemmeno a dire salam aleikum o che differenza c'è tra il Ramadam e la Quaresima, dobbiamo sapere che un processo siffatto si chiama assimilazione, non integrazione e non è un processo democratico. Informare sulla grande cultura araba (che ha inventato gran parte dell'astronomia, la trigonometria, il concetto di zero ecc. ecc.) e tradotto dal greco in arabo e latino tutta la cultura greca classica, senza di che non ci sarebbe stato Tommaso d'Aquino sarebbe il minimo!
Lidia Menapace