Arte e dintorni
Lorenzo Mattotti.“Sconfini” 
A Villa Manin di Passariano, Codroipo (Ud), fino al 19 marzo
Lorenzo Mattotti,
Lorenzo Mattotti, 'Nell'acqua', 2001 (immagine mostra Villa Manin) - matita col. e pastello su carta 
02 Gennaio 2017
 

Un maestro del fumetto. Un illustratore geniale. Un pittore originale. Lorenzo Mattotti, nato a Brescia nel 1954 e cittadino del mondo, è un artista poliedrico e, nonostante la riconoscibilissima cifra stilistica, dalle innumerevoli sfaccettature e sfumature.

Poetico e visionario, sognante, il suo astratto-figurativo è di immensa capacità e forza evocativa. Un costruttore di storie, un potente creatore di sottili atmosfere psicologiche, abile a confrontarsi con i temi della storia, con i viaggi nell'interiore, con la materia dell'avventura, e fiabe, leggende, vita quotidiana. Non importa se il lavoro sia su commissione o lo sviluppo di una propria idea. L'esito è sempre perfetto, altamente suggestivo, in un trionfo di colori, idee, sentimenti.

Non poteva render meglio l'idea della ecletticità e della grandezza artistica di Lorenzo Mattotti la mostra dedicatagli, nella magnifica scenografia di Villa Manin di Passariano, dall'Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondation Hélène & Edouard Leclerc e con la partecipazione della Fondazione CRUP. Una esposizione che ha avuto peraltro una prima tappa a Landernau, sede della Fondazione in Bretagna, e che si può ben vantare di esser divenuta la prima mostra francese non parigina per afflusso di pubblico.

400, fra quaderni, disegni, manifesti, illustrazioni, tavole originali, tele e filmati d'animazione, sono le opere esposte nella spettacolare Villa Manin: un tripudio immaginativo che si dipana in un'architettura senza pari, in un moltiplicatore di emozioni. Un'indagine nel profondo di azioni e pensieri, uno scavo indefesso fra luci e ombre dell'animo umano, fra linee e scarti, fra realtà minuta e universo onirico-surreale.

Non è affatto casuale il titolo dato alla mostra: Sconfini”. Emblematico nel definire quell'indefinibile che l'arte di Mattotti rappresenta, fra tecniche disparate, sperimentazioni, narrazioni e affabulazioni. Fantastico è il divagare nel desiderio di inseguire orizzonti fisici e paesaggi psichici (o dell'anima), in un meraviglioso intrico-intrigo. Come il tentativo dell'ignoto in una delle sue più celebri creature: Caboto. E il Pinocchio di Collodi, Metamorfosi, Nel paese della magia, The Raven, Angeli, Rovine, Oltremai, Dottor Jekyll e Mister Hyde, Hänsel e Gretel, le copertine per New Yorker, gli interventi per Le Monde, la Repubblica, i paesaggi, le collaborazioni con Lou Reed, Wong Kar-way, Steven Soderbergh, Michelangelo Antonioni, e gli interni intimisti, l'idea del viaggio perenne fuori e dentro di sé, fra i fascinosi e oscuri labirinti della coscienza, nelle piaghe e sulle piste del pianeta, nelle vaste plaghe popolate da una congerie umana mai banale.

«...a Villa Manin si sono imposte nuove esigenze espositive nella costruzione del percorso. Non si è voluto costringere il lavoro di Mattotti in un percorso obbligato e cronologico, ma si è scelto di seguire gli umori e i pensieri dell'artista, con un andamento casuale e allo stesso tempo contingente, per raccontare come la sua espressione d'artista venisse improvvisamente interrotta dal mestiere dell'illustratore, chiamato ad affrontare urgenti temi di cronaca. Tempi diversi, con cadenze diverse, ritmano infatti l'esposizione attraverso le sale di Villa Manin. Diverse sono anche le tecniche che lui utilizza, dal pastello luminoso alla china graffiante, dall'acquerello brillante alla pittura lieve e velata, per arrivare a quella nera, forte e carica di energia. E anche i formati su cui lavora: da piccoli fogli – rimasti nascosti per anni – a grandi tele esposte da subito in importanti gallerie. Mattotti presenta i suoi mondi, fatti di amori, affetti, paure infantili e senili, angosce, catastrofi, frenesia cittadina e paesaggi mitici, fatti domestici e storie lontane in un incedere fluido e continuo, tra visioni e umori che cambiano».

Incredibile è l'impatto che ha nel visitatore questa esposizione. Come se tu potessi fare approdo a inesplorati mondi, come se infiniti universi ti permeassero.

Una mostra che sarebbe un vero peccato non poter ammirare.

 

Alberto Figliolia

 

 

Mattotti-Sconfini, a cura di David Rosenberg con la collaborazione di Giovanna Durì. Villa Manin di Passariano, Codroipo (Ud). Sino al 19 marzo 2017.

Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19.

Info e prenotazioni: tel. +39 0432821256; e-mail info@villamanin.it e prenotazione@villamanin.it; sito Internet www.villamanin.it.


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