Diario di bordo
Unioni di fatto. Intromissioni del vaticano per condizionare? Question time al Governo
13 Dicembre 2006
 
Oggi, 13 dicembre 2006, l'on. Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretaria della XII commissione (Affari Sociali) della Camera, rivolge al Governo il seguente question time:
 
premesso che:
 
- il programma elettorale recitava: «L'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi e il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto quale criterio qualificante il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà, la loro stabilità e volontarietà»;
- il Governo ha preannunciato per gennaio la presentazione di un disegno di legge in cui, affronterà il tema delle unioni di fatto;
- l'Osservatore Romano in merito scriveva: «... si è ribadito nuovamente il carattere ipocrita di queste iniziative che mirano esclusivamente ad accreditare una forma alternativa di famiglia. Si continua a dire che a gennaio si parlerà di diritti individuali e che la famiglia rimarrà una sola, quella tradizionale, che nessuno vuole mettere in pericolo». «Si tratta di menzogne. Non ha senso parlare di diritti individuali di persone alle quali è riconosciuto uno stato di coppia e ancora di più di diritti che hanno uno spiccato carattere pubblico, come quelli relativi ai temi previdenziali ed assistenziali»;
- il cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Consiglio vaticano per la famiglia a proposito dei pacs, li ha definiti “un capriccio”;
- secondo l'agenzia stampa Sir, promossa dalla Conferenza episcopale italiana: «ci si preoccupa di una cosa che certamente non è in cima alle priorità del Paese e invece non ci si cura di quello che è fondamentale, cioè il sostegno alla famiglia, quella vera, l'unica riconosciuta dalla nostra Costituzione, la società naturale formata da un uomo e da una donna»;
- molte sono state le rassicurazioni al Vaticano che sono arrivate da esponenti di spicco del Governo, tra cui quella del ministro degli Affari Esteri Massimo D'Alema e della ministra per la Famiglia Rosy Bindi. Quest'ultima ha detto: «Questa mia dichiarazione può rassicurare il Vaticano e i cattolici di questo Paese. Non abbiamo nessuna intenzione di scardinare la famiglia».
 
Per sapere:
 
- Se queste esternazioni del Vaticano sono solo tali o c'è anche un qualche passo diplomatico nei confronti del Governo;
- trattandosi di uno Stato estero che accusa gli esponenti del nostro Governo di essere bugiardi (vedi Osservatore Romano) e detta le priorità del nostro Paese (vedi agenzia Sir), se non si intravede in questo una intromissione e un tentativo di condizionare la nostra politica interna; tentativo ancor più pericoloso perché dettato da uno Stato non-democratico e teocratico -quale quello vaticano- nei confronti del nostro ordinamento democratico e non-confessionale.
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