tutto
ormai
rotola a fondovalle
nell'eco che rimanda
ornati telai di mani operose
madie profumate di pane e fango
alzatine con fiori dipinti – di semprevivi parlavi –
lavatoi di madonne
cieca di nascita io, luogo e semine e mèssi
orlate di papaveri
nodi rossi ai capelli
come per un ballo
intorno
allo spiazzo, nell'aia, dietro il fienile
alloggiano
la luna
le ombre
oscillano e riportano canzoni
senza note
pietose
arcane
zolle di terra
in cecità del dire
occidente è il luogo dove muore il sole?
Ditelo voi ancora radici
erbose
irrorate d'acqua
terrigne
uniche superstiti al passo di allora
orfane tra breve
inermi
Ora è tempo buio
claudicante
come e dove senza il quando
ho
interrato un ramo tremante di poche foglie
Patrizia Garofalo, testo e foto