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Carlo Forin. Essere bianconero nel 2016-2017
11 Settembre 2016
 

Essere bianconero domenica 11 settembre 2016 è una gioia.

Posso osservare i gol dei due nuovi migliori, Higuain e Pjanic, constatare che sono proprio il tiranno del goal (due nei primi dieci minuti) ed il motore inesauribile che non si vieta di andare a rete, e sperare nel sesto scudetto di fila. E la Champions?

Direte: bel tifoso! Chi non è capace di battere il Sassuolo?

Questo lo vedremo. Non credo che saranno tanti.

Sono lo stesso tifoso che un anno fa vedeva la Juve iniziare perdendo fino alla noia finché Buffon le ricordò quella che lui aveva vissuto anche nell’anno in b), per corruzione, risorta in quattro scudetti. A Buffon faccio un applauso per aver zittito gli idioti che fischiavano la marsigliese ed aver girato gli altri all’applauso in Italia-Francia 1-3 (senza Bonucci); gli chiedo il piacere di convincere il management della Juve: vietino assolutamente l’ingresso agli ultrà che ieri avrebbero fatto il saluto romano, di cui dice Maurizio Crosetti nell’articolo di la Repubblica di oggi. Quelli son neri solo, noi siamo bianconeri.

Sono tifoso dall’arrivo di Omar Sivori alla Juve. Dunque, da 59 anni! Ringrazio il Padre di tenermi vivo e, soprattutto, lo ringrazio di farmi divertire col pallone quasi come allora, quando Boniperti giocava, regista di difesa. Sivori è il primo 10 della Juve, caro Del Piero, nato a 10 chilometri dal mio paese, che ‘sta settimana hai giocato con la gazzetta dello sport sul n. 10; tu sei il secondo e Platini il terzo. Vedi? Metto terzo il grande Platini. Non certo per le sue disavventure ultime.

Così come metto seconda, rispetto a quella di oggi, la Juve di Platini, che perse ad Atene con l’Amburgo 0-1, con Platini messo a centravanti da Trapattoni nella partita più sbagliata della sua vita di eccelso allenatore ovunque.

Il calcio è la ricerca della vittoria senza limiti. Quella alla quale si sta preparando la Cina, che, come in settimana ci ha detto Lippi, è capace di costruire 99 campi di calcio in un solo luogo, ed oggi è padrona di Milan ed Inter, cioè della Milano calcistica.

Ho potuto godere della Juve del manager-imprenditore Gianni Agnelli e del giocatore-manager Gianpiero Boniperti; ho temuto che la morte di Gianni Agnelli avesse portato all’estinzione il management bianconero, ma non è stato così.

Hanno saputo scegliere Antonio Conte, che ci ha guidato in quattro scudetti, cogliere Massimiliano Allegri (capace di rallentare il declino del Milan causato dalla eccessiva vendita di campioni per quadrare il bilancio), che ci ha dato il quinto, e fare una campagna acquisti estiva da 10 e lode –pur con la cessione di Pogba, genio incostante–.

Dunque, godo della fortuna di essere bianconero.

Spero che, finalmente, l’Europa ci dia lo spazio sufficiente per far vincere la giovane (Juventus) più vecchia d’Europa (come ci hanno documentato le analisi dell’età media di tutte le squadre partecipanti).

 

Carlo Forin


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