Arte e dintorni
Milano. Claudio Jaccarino al Ponte degli Artisti, Porta Genova 
Alleanza poetico-artistica “Jac”-“Lab”
08 Settembre 2016
 

Potremmo chiamarlo Jac. Come Jacovitti. D'altra parte anche lui disegna illustra dipinge. Jaccarino. Claudio Jaccarino per la precisione. Pittore, scrittore, viaggiatore, un tempo anche giornalista, oggi artista a tempo pieno nonché maestro dell'en plein air.

Potreste, per esempio, ammirare i suoi vari taccuini di viaggio, veri Acquarell'Andandi, nei quali il camminar lento, le rare qualità che fanno l'osservatore, i pensieri meditati, gli aforismi, i preziosi schizzi e acquerelli compongono opere deliziose: festa per la mente, gli occhi e il cuore.

Capace di lavorare nel silenzio o in estemporanea, in studio – è pure un abile insegnante (vedi alla voce Osservatorio figurale-Laboratorio di cromografia) – o fra il pubblico e la folla di volti che scorre, Claudio Jaccarino sarà giovedì 15 settembre, dalla mattina al tramonto – sembra un titolo di film, ma è la nuda e bella realtà – al Ponte degli Artisti, sovrappasso pedonale, magnifica aerea struttura verdolina che scavalca i binari della Stazione di Porta Genova, collegando fra loro zone antiche e popolari di Milano che oggi conoscono nuove fortune.

Spesso questa via sospesa e di gran valenza simbolica è utilizzata come supporto per installazioni poetiche o artistiche: graffitara, ironica, coinvolgente, originale, spaccato di umanità che passa e lascia qualcosa di sé, tracce e diversificate armonie, trascorre, e non così in fretta a ben guardare.

Dalla mattina al tramonto di giovedì 15, come detto, vi troverete Claudio Jaccarino a dipingere e gli amici pittori che andranno a trovarlo dipingeranno a loro volta, così come i poeti che si presenteranno potranno leggere un loro testo.

Alla manifestazione parteciperà con le proprie poesie stese su un filo anche il Laboratorio di scrittura creativa del Carcere di Opera, i cui volontari leggeranno e distribuiranno altresì poesie provenienti dall'attività dello storico Laboratorio operante da oltre vent'anni in tale istituto di pena. Perché la poesia allevia la pena e ridona inusitati spazi di libertà, un tempo diverso, interiore, una rielaborazione onesta e profonda del mondo, un riscatto esistenziale.

Jac e il Lab, che alleanza poetico-artistica! Fatevene felicemente stupire.

 

Alberto Figliolia


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