I progetti culturali dei grandi giornali sono in crescita. Vedo che il Corriere lancia la ripresa della Lettura suo storico strumento, e va bene. Seguo anche pubblicazione di libri classici e dischi pure, della grande tradizione europea. Orbene, se musici e psicologi comprendono pure alcuni nomi di donne, i libri di filosofia sono tutti rigorosamente maschili: che fare? la storia è andata così, la filosofia ad onta del suo nome, non è femmina. Ma perché, volendo eventualmente fare opera di promozione del genere femminile (che è da tempo e stabilmente maggioritario nell'umanità), se non altro per potersi indicare come rappresentanti della democrazia “rappresentativa”, non si trovano un po' di donne esperte per introdurre, commentare, giudicare i suddetti univoci testi filosofici? misteri della fede, direbbe Tommaso d'Aquino e rispondo: “Aria!” Qui non si respira più da gran tempo, i patriarchi maschi, anche gentili, occupano tutto tuttissimo lo spazio. Fora dei pèi, basta privilegi, smammate, via! non si respira più, puzzate, aprite le finestre, farete bene alla salute vostra e altrui.
Lidia Menapace