Poesia. Lo stile lo si evince anche dalla tecnica applicata ai vari livelli formali, il che vuol dire che partendo dai versi, assolutamente liberi in questa raccolta, si arriva a cogliere alcune particolarità quali la punteggiatura a tratti ‘aleatoria’, l’uso delle maiuscole, il carattere, il corsivo o il minimo elemento letterale (e).
Di qui si procede verso la costruzione semantica il cui tratto saliente è l’incisività che nulla toglie alla resa espressiva, semmai la rafforza: “Si fa lacrima | e goccia | sulle gote del foglio” (p. 21); in tre versi possiamo osservare la ‘trasmutazione’ quasi fisica e la metafora, che umanizza in un certo senso l’immagine. Perciò i testi sono anepigrafi e costituiscono microcosmi che, compiuti nel loro giro interno, creano però diversi collegamenti di tipo modale, per esempio la parola sangue che troviamo ripetuta.
È quindi tutta la struttura a recepire ogni proprietà della scrittura poetica, sempre rinnovata ma coesa sino in fondo, per trasmettersi nei significati da cui si percepisce una ‘certezza’ se consideriamo “l’ambigua ora del non-senso”.
Luciano Nanni
(da Literary, 5/2016)