Obḷ cubano
Reinaldo Escobar. Il carcere di Guantánamo
Azione dimostrativa per richiedere la chiusura di Guantánamo (
Azione dimostrativa per richiedere la chiusura di Guantánamo ('Amnesty International')  
08 Febbraio 2016
   

Per la vergogna del sistema giudiziario statunitense, il carcere della Base Navale di Guantánamo compie oggi 14 anni. Dei 680 detenuti che era riuscito a ospitare nel 2003, non ne restano oggi che un centinaio. Molti di loro sono in sciopero della fame e costretti alla nutrizione forzata attraverso dei sondini. Prestigiosi organi di stampa come The New York Times hanno pubblicato lettere di denuncia di abusi scritte dagli stessi detenuti; organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani hanno portato alla luce atti di tortura che avvengono all'interno di questo centro di detenzione, in cui non vigono le leggi di alcun paese del mondo. Il presidente Barack Obama ha promesso di mettere fine a questa atrocità. Non ci è riuscito.

Non distante da lì, sulla strada che dal capoluogo di provincia arriva al centro abitato di Jamaica si trova la Prigione Provinciale di Guantánamo. Ha la reputazione di essere il carcere in cui si mangia peggio in tutta Cuba e già questo sembra troppo.

I prigionieri di coscienza che sono passati per questa struttura raccontano che la cosa più funzionante sono i consigli di reclusi, formati da delinquenti comuni, organizzati per attaccare e picchiare i “politici” quando vien loro ordinato. Lì vengono rinchiusi quei cubani che hanno tentato in qualche modo di uscire dal paese attraverso il confine con la Base Navale. Non importa da quale provincia arrivino, salvo rare eccezioni, è quello il luogo in cui scontano dai due ai cinque anni per aver violato la linea di frontiera.

 

Nella Prigione Provinciale di Guantánamo finiscono quei cubani che hanno tentato in qualche modo di uscire dal paese attraverso il confine con la Base Navale

 

Un'altra particolarità di questo luogo sono i numerosi atti di autolesionismo che si verificano. Accade che alcuni reclusi che non sopportano il regime carcerario comprino sangue da malati di HIV per contagiarsi. Ci sono anche state automutilazioni di diverso tipo.

Nel giugno del 2007, un giovane dal nome Yosvani Correa Lafernal si è iniettato degli escrementi ed è morto per un'infezione diffusa dopo una settimana senza ricevere alcuna assistenza medica. A un altro detenuto di Guantánamo, noto come Ánibal, hanno dovuto amputare entrambe le braccia perché si era iniettato del petrolio nelle vene.

Molti altri casi non sono mai stati debitamente documentati, così come gli scioperi della fame, le percosse, la mancanza di assistenza medica. Nessuna autorità governativa si è mai pronunciata in merito, nessun organo di stampa ufficiale ha mai nemmeno fatto cenno a questa situazione.

Per la vergogna di tutti i cubani, questo è il carcere di Guantánamo.

 

Reinaldo Escobar

(dal blog Desde aquí su 14ymedio.com, 04/02/2016)

Traduzione di Silvia Bertoli


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