Firenze – In questo periodo “gioco forza” siamo costretti ad ascoltare la nènia del “siamo tutti più buoni”, del “bisogna essere aperti verso il prossimo”, “aprire il cuore a Gesù bambino”, della “magia del Natale” e tante altre amenità più o meno simili. Parole caduche, se non accompagnate da comportamenti conseguenti. Parole che, con vuotezza di spirito, in molti sono pronti a difendere “perché non farlo è un attentato alla propria cultura”, ecc. ecc.
Forse sarebbe meglio non ascoltare, non ripetere a vanvera, non lanciarsi in sperticate difese d'ufficio, ma fare qualcosa. Basta un'oretta scarsa del proprio tempo; una delle prossime mattine, prima del 24, prendete l'autobus, la macchina o camminate a piedi o in bici e andate a donare un po' di sangue. Fa bene a sé stessi ed agli altri. Non costa nulla e consente di rispettare tutte le cantilene buoniste del periodo, di rispettarle per davvero. Provate, è un gesto migliore delle immagini postate sui profili Facebook o inviate su WhatsApp, garantito da Babbo Natale!
Alessandro Gallucci, legale Aduc