Non sopporto la luce
di stelle ripetute.
Salve, delirio atavico,
ogivale figura della torre!
Pietra, fatti ricamo,
diventa ragnatela,
perfora, ago sottile,
il seno aperto del cielo.
Verrà il mio tempo,
sento aprirsi le ali.
Sì, ma dove cadrà
il vivo dardo dell'anima?
Forse in fondo alla strada,
dopo l'ora fatale, tornerò:
là - non ho avuto amore,
qui - ho paura di amare.
Osip Ėmil’vič Mandel’štam, 1912
(da Kamen, 'La pietra', 1913)
Traduzione di Roberto Malini