Si dice Beckett e si pensa ad Aspettando Godot. E poi a: Beckett noioso, Beckett incomprensibile, Beckett assurdo, Beckett e la storia di due con una bombetta in testa che aspettano qualcuno che non arriva e non fanno nulla. Beckett un genio, ma poi?
Il nostro tentativo di riscrittura e montaggio dei tre testi più conosciuti di Samuel Beckett (Finale di partita; Giorni felici; Aspettando Godot) in un atto unico mette in risalto il lato comico del famoso scrittore. Un Beckett fruibile, a tratti divertente, di sicuro impatto, con una colonna sonora davvero insolita.
La drammaturgia sottolinea la potente simbologia delle tematiche (il gioco di potere, le costrizioni fisico-spaziali fino all’immobilità, l’attesa), il continuo ripetersi delle stesse situazioni e le connessioni sorprendenti fra i tre testi.
Uno se la prende con la sua scarpa quando se la dovrebbe prendere col suo piede.
Una donna si mostra felice mentre lentamente affonda.
Uno non si può alzare e l’altro non riesce a star seduto.
E tutti i personaggi e le situazioni nelle quali si trovano ci fanno RIDERE poiché:
Niente è più comico dell’infelicità – altrui, naturalmente. Parola di Samuel Beckett.
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