Sull’argomento della realizzazione della nuova strada statale 38, a documentazione del lettore-navigatore di Tellusfolio e per consentirgli di avere sotto mano e sempre a disposizione i diversi pronunciamenti, i contributi e i ragionamenti che man mano vengono proposti, riportiamo la lettera aperta rivolta al Ministro Antonio Di Pietro dalle pagine del Corriere della Valtellina. Non mancheremo di pubblicare, se e quando vi fosse, una risposta, a nostro avviso dovuta, sui punti sollevati.
Nell’occasione invitiamo nuovamente il lettore a pronunciarsi sul nostro sondaggio qui a lato, esprimendo il proprio convincimento, concernente proprio la questione sollevata nel documento riproposto. (Red.)
Gent. Sig. Ministro,
Mi permetto di disturbarLa dai Suoi molteplici impegni per farle sapere ciò che avrei voluto dirLe a voce in occasione della sua recente visita a Sondrio. Me ne rendo conto perfettamente: fra gli impegni di governo, le audizioni in aula, le visite istituzionali in giro per tutt'Italia e le apparizioni in televisione non Le rimane certo il tempo per approfondire tutti gli atti sottoposti alla sua cura e per scambiare due chiacchiere con chi quotidianamente si sforza di dare credibilità alla compagine di maggioranza, di cui Lei è membro influente, in una terra dove il centrosinistra incontra non poche difficoltà. Ma non Le nascondo che avrei gradito molto poterLa incontrare. Vengo al motivo della mia lettera.
Sabato 21 ottobre Lei ha fatto da testimone con il Presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, e con il Presidente della Provincia di Sondrio, Fiorello Provera, alla costituzione di un comitato per la definizione dell'accordo di programma relativo all'attuazione immediata di un primo lotto stralcio della SS 38 dello Stelvio, denominato variante di Morbegno. Tale accordo prevede la realizzazione di nove chilometri di strada a quattro corsie, dal trivio di Fuentes a Cosio, per un totale di 250 milioni di euro. A margine della cerimonia, intervenendo per sottolineare l'importanza del patto istituzionale, Lei ha inteso dare una tirata d'orecchie a chi parrebbe contrastare per puro spirito di parte la costruzione dell'opera, affermando che «le strade non sono né di destra né di sinistra». Sono completamente d'accordo con questa dichiarazione, ma mi permetta di aggiungere che anche i soldi pubblici impiegati per la loro costruzione non sono né di destra né di sinistra, e che, quindi, mi piacerebbe che detti soldi venissero spesi bene sia dalla destra sia dalla sinistra.
Perdoni la presunzione, ma vorrei spiegarLe le mie perplessità. Ho sempre rifiutato di considerare le innumerevoli discussioni sulla SS38 (oramai se ne parla da più di dieci anni) come una crociata politica in favore delle due corsie,perché ho sempre cercato di ragionare avendo come punti di riferimento tre capisaldi: l'obbiettivo da raggiungere, la salvaguardia del territorio e l'oculatezza della spesa in relazione alla disponibilità economica.
L'obbiettivo è costituito dalla realizzazione di una nuova arteria stradale moderna ed efficiente che risolva le difficoltà viarie della Valtellina e della Valchiavenna, soprattutto i corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati. È mio convincimento che con la scelta da Lei appoggiata l'obbiettivo non venga raggiunto. Il problema viario permane in tutta la sua gravità, perché viene decongestionato, è vero, il traffico su Delebio, ma resta inalterato il sovraffollamento automobilistico di Cosio, Regoledo e Morbegno, con uno sperpero di territorio innegabile. Per far fronte al completamento dell'opera si rende necessario reperire nuove fonti di finanziamento: come, dove e con quali tempi? Ciò mi induce ad affermare che il documento da Lei condiviso si traduce in un pessimo uso del denaro pubblico. Continuo ad essere convinta (siamo in tanti a pensarla così) che un tracciato a due corsie possa rispondere sufficientemente alle future esigenze della nostra provincia, anche tenendo conto dei flussi di traffico durante i week end critici, ma sono pronta a fare mie altre soluzioni più convincenti.
Mi si obbietta che rivedere ora la progettazione, così come viene richiesto da più parti con considerazioni e documentazioni tutt'altro che affrettate e strumentali, comporterebbe la perdita del finanziamento. Se fosse così non potrei che concordare con l'operato della Provincia, ma, dal momento che nessuno mi ha ancora dato la prova certa che ciò corrisponde al vero, mi sento autorizzata a proseguire nel mio ragionamento.
La realizzazione della SS38 a due corsie, come d'altra parte previsto dalla convenzione ANS – Regione Lombardia del 1997, mai annullata e quindi ancora valida, risolverebbe sicuramente il problema della viabilità dal Trivio di Fuentes al Tartano senza la necessità di dover cercare ulteriori finanziamenti difficili da ottenere. Ciò permetterebbe di concentrare gli sforzi sugli altri nodi problematici della viabilità provinciale: Tirano, Sondrio, la Valchiavenna e, come da Lei sottolineato, Bormio.
Sono significative le affermazioni dell'Assessore aggiunto Ugo Parolo: non si pensi di riuscire a reperire 400 milioni di euro necessari per completare il superamento di Morbegno a quattro corsie. Si dovrà per forza ripiegare su una soluzione meno costosa, dopo aver trovato i soldi. Cosa significa? Una cosa sola: in questo momento, per il tratto di strada da Cosio al Tartano, i tempi di esecuzione non sono definiti e la nuova carreggiata non potrà che essere a due corsie. E a due corsie sarà poi fino a Sondrio, perché non è pensabile una strada a quattro corsie fino a Cosio, a due fino al Tartano e poi di nuovo a quattro fino a Sondrio.
Ma allora! Su quaranta chilometri di tracciato solo nove sarebbero a quattro corsie. Ne vale la pena? Un padre di famiglia oculato direbbe sicuramente di no. È per questo motivo che con impertinente insistenza mi permetto di farLe notare che questi 250 milioni di euro sono spesi male. E Lei, Signor Ministro, ha contribuito a spenderli male. Mi spiace.
Deferenti saluti.
zia Margherita
(da Corriere della Valtellina, ottobre 2006)