Diario di bordo
L'irriverente al sen. Giovanardi: si faccia una canna e si guardi allo specchio
19 Luglio 2015
 

Firenze – In questi giorni che è stata presentata una proposta di legge sottoscritta da oltre 250 parlamentari per la legalizzazione della cannabis (prima firma il sen. Benedetto Della Vedova) ne abbiamo lette “di cotte e di crude” da parte di coloro che riterrebbero una iattura una tale possibilità.

Autorevole la posizione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che se n'è lavato le mani dicendo che è competenza degli organismi internazionali e transnazionali.

Oggi, in modo irriverente vogliamo stigmatizzare quanto ha dichiarato ai media il sen. Carlo Giovanardi, capogruppo del suo partito in commissione Giustizia del Senato. Non perché sia più importante o più particolare di altre voci in dissenso con la proposta di modifica legislativa, ma perché -vittima lui stesso del suo personaggio- se non esagera in castronerie, sembra che non sia soddisfatto. Motivo questo che ce lo rende umanamente simpatico e, siccome crediamo sia anche intelligente (nonostante lui talvolta voglia far credere il contrario), gli “spiaccichiamo in faccia” l'ingrato compito a cui si è destinato per giustificare a se stesso il proprio modo di essere e di comunicarlo.

Ieri a Riccione, un giovane 16enne è morto dopo che era andato in discoteca e -sembra- che ciò sia accaduto perché aveva ingerito una pasticca di ecstasy. Il nostro senatore coglie a volo l'opportunità per tuonare che “di droga si muore direttamente”, definendo surreale la proposta di legalizzazione visto che, secondo lui, in caso di approvazione “aumenterebbero i consumi e sarebbero incrementati i traffici della criminaltà organizzata”.

Senatore, senatore… lo sa anche lei che sta dicendo delle castronerie… e, purtroppo, lo fa senza pensare alle conseguenze pratiche di queste sue affermazioni, ma pensando solo ad accreditare la sua immagine “dura e forte” e “contro il Governo Renzi” (tutto fa brodo, no? Anche se il manzo in discussione non fa parte dei tagli di carne con cui si alimenta il governo in carica… ce lo ha anche detto il ministro Orlando).

Lo sa, senatore, che se l'ecstasy fosse stata legale, probabilmente quel ragazzo che è morto a Riccione non sarebbe collassato, perché avrebbe ingerito un prodotto sul mercato legale sottoposto a controlli e verifiche? E che questo lo avrebbe fatto sì sballare, ma non morire; decesso che nella maggior parte dei casi (molto rari anche per l'ecstasy) avviene per la composizione chimica di un prodotto in cui nessuno sa cosa ci sia dentro e in che quantità, e questo avviene grazie al fatto che l'ecstasy si acquista in un mercato controllato dalla malavita?

Noi crediamo che lei Giovanardi queste cose le sappia. Come è edotto che una legalizzazione delle droghe non farebbe aumentare i proventi della criminalità, ma proprio il contrario; facendo anche aumentare i proventi fiscali dello Stato e diminuire i costi sanitari a cui oggi si deve far fronte per prodotti di cui non si sa cosa ci sia dentro.

Ma lei continuerà a tuonare: la droga fa male, tutta! A parte che ci sono anche le droghe legali (alcool e tabacco, soprattutto) che fanno male anch'esse (e contro cui lei non tuona)… lei sa benissimo che la soluzione dell'opzione legalizzatrice non si basa sulle droghe che non fanno male, ma sul loro divieto che fa male.

Gentile senatore Giovanardi, non andiamo oltre. Lei sa bene di cosa stiamo scrivendo, così come sa, per esempio, che se stasera si fa uno spinello sarà un po' più rilassato come -forse, dipende caso per caso- le accade quando si fa due bicchieri di Lambrusco della sua Modena. E per l'occasione -ammesso che segua il nostro consiglio-* dopo che si è fatto la canna, si guardi in uno specchio… tranquillo il suo volto non lo vedrà deformato grazie agli effetti della droga (lo spinello non è Lsd), ma lo vedrà così com'è: quello di un rappresentante delle istituzioni che avrebbe come primo impegno quello di non raccontare balle a se stesso, figuriamoci agli elettori.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

* ...e, ci raccomandiamo, non compri lo spinello dove capita, le insidie e le voglie di guadagno degli spacciatori di strada sono esenti da considerazioni sanitarie e di onestà commerciale. Se può, chieda a qualche suo collega in Senato e, sempre se può, si rivolga ad un conoscente autocoltivatore di cannabis.


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