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Vetrina/ Giuseppina Barolo. lettera di una madre
12 Luglio 2015
 

figlie

non posso darvi i miei occhi per guardare

e non posso guardare con i vostri occhi

tutto è sempre così diverso

il fato o la ragione

farcela è il vostro piccolo miracolo

la terra brulica di parole come lucertole

[sotto il sole

che poi scappano veloci senza lasciare traccia

non sia effimero ciò che fate

come gramigna l'illusione copre i nostri talenti

con fatica siate persone vere

la rabbia sia spia dei vostri errori

dell'ingiustizia

ma non vi consumi

vi doni la forza

volate come uccelli

nuotate come pesci

vivete come donne

non siate mai egoiste

resterete sole nel tempo

i vostri sogni non siano vani come nella notte

vi ho dato un nome

che lo portiate non come un peso

ma come corazza vi protegga.

 

Giuseppina Barolo


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