L’evoluzione di artisti italiani nel panorama contemporaneo mostra un’incertezza della loro posizione filosofico-artistica nell’ambito di teorie astratte e concettuali e trans-avanguardistiche facenti parte del dizionario retorico dei linguaggi contemporanei sull’arte.
Alla ricerca di sé e delle loro radici, gli artisti sembra abbiano un punto di vista piuttosto interiorizzato e tanto colmato di sentimenti a gradazione variabile fino al raggiungimento di quella verità soggettiva che connota la visione dell’immagine.
In Ciro Ricciardi troviamo un tentativo di oggettivazione che trasuda dalle opere riguardanti una personale visione della storia del mondo, dove angeli incarnati si fanno carico delle sofferenze e dove animali pesci boccheggiano sulle città... Detriti culturali e cultuali da cui una speranza a forma di nave in acque procellose si evidenzia in rilievo. E un pesce con in bocca una perla viene tempestato di luminose pietre.
E sono una speranza dell’artista di trovare nel mondo così soffocato da terribili disperazioni una possibilità di salvezza. La nave dell’arte porta nel mondo contemporaneo una quantità di persone altrimenti alla deriva; questa è la realtà scoperta dall’arte brutale ma vi sono esigenze di ricerca per i tecnicismi più raffinati quale quello di Ricciardi che tramandano un sapere artistico mentre le scuole di pensiero brancolano nel buio ogni tanto illuminato da originalità visionarie .
TRITTICI di Ciro Ricciardi è una mostra piena di poesia dove i colori molto naturali non sono violenti, ma delicatamente accompagnano un contrasto sempre presente tra mente e cuore dove a volte la stilizzazione cede il passo alla descrizione e narra storie di umanità.
L’artista visivo narratore contemporaneo viene così anche ad una radice della sua professione, quando nelle chiese secentesche della Controriforma si narravano storie di santi in modo allegorico, ma oggi chi sono gli angeli raffigurati? Oggi che l’artista è libero di proseguire una professione data per morta solo per un istinto alla conservazione del bello.
Perché il bello non è morto ma è anche piegato da distorsioni di pensiero alle volontà di committenti. La libertà degli artisti è secondo me una cosa per cui bisogna ancora lottare molto. Più gli artisti saranno liberi più riusciranno nelle loro ricerche a trovare quella nuova arte che tutti sfiorano ma nessuno raggiunge.
Caterina Falcone
TRITTICI mostra personale di Ciro Ricciardi
Sala Ligari palazzo della Provincia
Sondrio, Via 25 Aprile
Da sabato 23 a Sabato 30 maggio
Orari di apertura: 10:00 – 12:30 e 16:00 – 19:30