St. Paul's Bay (Malta) – In molti si chiedono che cosa stia preparando l'Ue per i migranti, visto che tanti cambiamenti sono annunciati attraverso i media. Punto primo: destinerà miliardi di euro in "aiuti ai paesi di origine e transito dei migranti". Questo significa che da una parte favorirà governi in cui non esistono i diritti umani e renderà ancora più difficile la vita per i perseguitati e quasi nulle le loro possibilità di migrare, mentre dall'altra causerà un aumento esponenziale delle forme di corruzione istituzionale che già oggi bruciano ingenti quantità di denaro proveniente da "aiuti internazionali". Un controllo della destinazione reale dei fondi è oggi impossibile e le istituzioni europee lo sanno bene.
Punto secondo: potenzierà il controllo delle frontiere a sud della Libia e nei paesi limitrofi e metterà in atto operazioni di sicurezza e difesa contro trafficanti e scafisti. Questo vuol dire che renderà ancora più ardue le opportunità dei profughi di lasciare i paesi nei quali sono in corso crisi umanitarie, bloccando la via a coloro che fuggono da guerre, carestie e persecuzioni, giungendo fino all'atrocità di distruggere i barconi, unica speranza di fuga ovvero di esercitare un diritto umano fondamentale.
Punto terzo: cercherà di esercitare l'obbligatorietà della suddivisione dei profughi in base ad un meccanismo di quote, ma la soluzione a cui arriverà riguarderà numeri insufficienti, fumo negli occhi della società civile che ha realmente a cuore il destino dei perseguitati.
Questa non è, purtroppo, una previsione, ma l'analisi razionale dei progetti in corso e di tutti i possibili strumenti che, in base ad essi, potrebbero essere adottati.
Roberto Malini
EveryOne Group