Iniziative a raffica organizzate dal Coordinamento No Inc in vista della sentenza che sarà emessa il prossimo 8 maggio dal T.A.R. Lazio, in merito a quel mezzo miliardo di euro di fondi pubblici cui sta appeso tuttora il progetto del Co.E.Ma. (Consorzio Ecologico Massimetta costituito da Cerroni, Acea e Ama) dell’inceneritore a Roncigliano nel comune di Albano Laziale. Progetto inqualificabile che potrebbe decadere una volta per tutte se il Tribunale Amministrativo Regionale decidesse di rendere nulli tali finanziamenti – per un’opera mai cantierizzata e non più prevista dal Piano rifiuti regionale – procedendo alla cancellazione definitiva di tale convenzione la cui richiesta fonda su illeciti accertati.
Dopo l’assemblea pubblica che si è svolta venerdì 17 aprile nel pomeriggio in piazza San Pietro ad Albano, domenica 19 aprile in mattinata è stato allestito il banchetto informativo in Piazza Tommaso Frasconi a Genzano di Roma. In quest’ultima occasione abbiamo raccolto commenti e pareri su tanto attivismo e il motivo che lo determina, sia da parte degli organizzatori che da parte della popolazione, tutti cittadini castellani.
Paolo: “Dopo tanti anni di mobilitazione forse l’inceneritore non sarà più costruito, ma i fondi potrebbero arrivare ed essere dirottati su altri progetti che le aziende Cerroni propongono, e non solo nel Lazio: potrebbe essere a Viterbo come a Latina, come a Malagrotta. Ipotesi che ci viene suggerita dalle voci di corridoio che girano tra i palazzi. L’azienda Cerroni potrebbe aver diretto i fondi pubblici richiesti dalla società Co.E.Ma per la costruzione dell’inceneritore, ormai carta straccia, atti nulli perché è stato dichiarato il falso, il cantiere non è mai partito, con Scajola (Claudio Scajola, ex Ministro dell’Interno iscritto nel registro degli indagati, accusato tra l’altro di concorso esterno in associazione mafiosa, ndr) che li ha coperti. L’8 maggio al Tar si capirà dove vogliono andare a parare. Il finanziamento pubblico per gli impianti d’incenerimento è stato interdetto dalla Comunità Europea dal 2008”.
Andrea: “Sia venerdì che oggi c’è un buon passaggio di gente, sono stati distribuiti diverse centinaia di volantini. La gente è molto interessata sotto l’aspetto dei fondi pubblici”.
P.: “Rispetto all’utilizzo dei fondi pubblici: è una questione di giustizia, sono soldi delle nostre tasche, usati per produrre danni ambientali ed economici al Paese. A Velletri penso si sia riusciti a intervenire in maniera tempestiva facendo emergere anche i danni delle discariche già esistenti, la cava è sotto sequestro e il progetto biogas al vaglio della Commissione. E i tempi si allungano”.
Simone: “L’alternativa a discariche e inceneritori è la differenziata, arrivare a rifiuti zero. Ad Ariccia e Genzano sta funzionando ma ci vuole più spinta. C’è molta confusione e disorganizzazione negli altri comuni di bacino. Dovrebbero essere serviti da un’unica Ditta, non cercare clientelismo. Sono abbastanza positivo, il modo di pensare e di agire delle persone sta cambiando, la mentalità sta cambiando”.
Anna: “Da qui la discarica non si vede, anche se quando tira il vento arriva la puzza. Poi i politici ci dicono che tutto va bene, che la raccolta differenziata funziona, ma allora a che serve la discarica, a che serve l’inceneritore? Uno si sforza di capire, vorrebbe pure collaborare, ma tra l’inciviltà della popolazione e le barzellette del Municipio uno si disamora, sì, è vero, si diventa pure menefreghisti, e intanto le patologie aumentano”.
Virgilio: “Da sempre contrario a discariche e inceneritori, sia sul territorio che in generale. Non è quella la soluzione. Ci vorrebbe maggiore coinvolgimento dei comuni. Si aspetta la sentenza del TAR, mi auguro che si chiuda in tempi rapidi questo fronte in termini positivi. Sono per la gestione pubblica del settore rifiuti. Nessun interesse privato, finché ci saranno privati all’interno si avranno problemi”.
E la lotta continua.
Sabato 2 maggio alle ore 16,
in Piazza Mazzini ad Albano Laziale,
Corteo No Inc:
– per la chiusura e la bonifica della discarica di Roncigliano
– per fermare definitivamente il progetto dell’inceneritore
– per non vanificare lo sforzo della raccolta differenziata.
Maria Lanciotti