Cinema anni 70 & 80
Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze - di Josef Zachar (1967)
26 Settembre 2005
 

Il secondo film interpretato in carriera da Edwige Fenech la vede impegnata in una parte di minor rilievo rispetto al precedente Alle dame del castello…, girato dallo stesso Zachar. La pellicola è del 1967 e non resterà certo nella storia del cinema tedesco per la banalità della storia, la prevedibilità delle situazioni e persino per il basso tasso di erotismo e sensualità. Una poco ispirata regia di Josef Zachar si avvale di Kurt Juner per la fotografia e di Christa Brandt per soggetto e sceneggiatura. Le musiche sono di Gerhard Heinz, il montaggio di Arnd Heyne, produce Erich Tomek per Lisa Film. Interpreti: Sieghardt Rupp, Ernst Stankovski, Edwige Fenech, Angelica Ott, Barbara Capell, Helen Vita, Ernst Waldbrunn e Ralph Wolter.

Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze è un film in costume che ha per protagonisti due maturi gentiluomini (ma la parola è un eufemismo): il conte D’Alsay e il colonnello Delaroche, che da anni si contendono la proprietà del castello di Portillon. La vicenda giudiziaria pare interminabile, al punto che il giudice incaricato di deciderla perde l’incartamento in un albergo che in realtà è una casa per appuntamenti. Il giudice si sollazza insieme al suo amico avvocato con le belle prostituite di una laida tenutaria che verso la fine del film trova pure il modo di convolare a nozze con l’avvocato. Intanto una lavandaia manovra nell’ombra per dare in spose ai due contendenti le sue nipoti: Monique e Babette. La donna vuole fare in modo che il castello in ogni caso venga ereditato da una della sua famiglia. Le giovani donne non sono entusiaste all’idea di sposarsi con due uomini ricchi ma del tutto privi di intelligenza e bellezza. Babette si innamora del bel Renè, nipote del conte, e vorrebbe sposarlo, ma lui è un gran farfallone e finisce a letto pure con Monique. Edwige Fenech è Blanche, un’ex amante del colonnello che però vorrebbe farsela con Renè, tanto che al primo incontro si getta nuda tra le sue braccia e poi cerca ogni occasione per farci l’amore. Il finale della storia è davvero imprevedibile e vede il Procuratore Generale della Suprema Corte proclamare che il castello non spetta né al conte, né al colonnello, ma al servo, diretto discendente di un antico signore feudale. Va da sé che i due litiganti finiscono a fare i servi e che Edwige Fenech si infila sotto le lenzuola del nuovo ricco. La morale della storia è che una donna prima si deve fare una posizione e poi deve pensare all’amore. Tanto per quello c’è sempre tempo e poi anche dopo il matrimonio ci sono gli amici… Sono parole della lavandaia che si adattano bene a una sintetica descrizione di questo pessimo film di Zachar. Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze è una pochade più comica che erotica, molto debole sia nelle parti divertenti che nei siparietti sexy. Le due nipoti della lavandaia passano da un letto all’altro con poca convinzione, sorridono maliziose e cercano di circuire i due ricconi, ma sono davvero poco sensuali. Edwige Fenech sfoggia un sorriso malizioso, ci delizia subito con uno spogliarello in carrozza che la fa restare nuda quando giunge al castello (ma non vediamo niente perché si copre con una sottoveste). La Fenech irrompe sulla scena mostrandosi nuda davanti ai due litiganti, subito dopo sfodera un seno prorompente per interrompere un amplesso tra Renè e Babette e si finge infortunata per farsi salvare. Nel film c’è molta esibizione di nudo, ma è un nudo casto, innocente, che non solletica per niente stimoli erotici. Zachar dà una lezione pratica di come non si gira una pellicola sexy e dimostra quanto bisogno avrebbe avuto di imparare la tecnica da gente come Lattuada, Samperi, Cicero, Tarantini, Brass e molti altri. La Fenech è quasi sempre a seno nudo, si fa accarezzare dal bel Renè nel bagno, vaga da una stanza all’altra per evitare il colonnello e si apparta con il nipote del conte. Interessante la parte in cui la Fenech droga il colonnello con l’aiuto del servo e lo fa addormentare per scappare da Renè, ma il loro amplesso viene interrotto da un finto fantasma. Renè smaschera il fantasma e ci fa l’amore sul tavolo senza sapere che è Monique, perché non le toglie l’elmo dopo averla obbligata a esibirsi in un sensuale spogliarello in armatura. I due litiganti vengono drogati e si addormentano insieme sul letto mentre le donne si danno da fare senza di loro. Il finale vede i due avversari salvati dalle donne nude che irrompono mentre si stanno sfidando in un duello (farsesco) all’ultimo sangue. Edwige Fenech mostra il seno abbondante davanti al petto del colonnello e impedisce alla pistola del conte di sparare.

Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze è un titolo troppo spinto per un film che non mantiene niente di quel che promette. Si tratta di una farsa mascherata da pellicola erotica, una commedia degli equivoci con intrighi a base di corna e amanti, donne furbe un po’ puttane e arriviste, uomini fessi che si fanno raggirare e pensano solo al sesso. La definirei una pessima pochade, tra l’altro peggiorata da un doppiaggio tirato via, pieno zeppo di errori di grammatica e di consecutio temporum. Per peggiorare le cose diciamo anche che gli extra e le curiosità del dvd in edizione italiana sono davvero scarni. Nel cofanetto troviamo una sintetica (e ridicola) biografia di Edwige Fenech che elenca solo cinque o sei film della bella attrice algerina, oltre a una serie interminabile di inesattezze. L’edizione italiana del dvd - uscita nel settembre 2005 per il ciclo “Cultissimo/I primi film di Edwige Fenech” - è poco curata da Mosaico Media e forse non vale il prezzo di acquisto. Ma per un appassionato del cinema anni Settanta, vedere all’opera Edwige Fenech in una delle sue prime prove è motivo di interesse, soprattutto per sfatare la leggenda che i suoi primi film tedeschi fossero pellicole porno. Si tratta solo di commedie degli equivoci condite da un erotismo molto soft, per non dire quasi inesistente.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276