Monica Scattini ci mancherà. Era la commedia ironica, il volto comico femminile per eccellenza del cinema italiano, ma anche di teatro e televisione. La sua caratterizzazione della donna borghese ha fatto scuola, frequentando i set dei Vanzina e di Scola, con intermezzi di Monicelli e Bolognini, senza soluzione di continuità. Figlia del regista Luigi Scattini, comincia a frequentare il cinema sul set paterno (“Mi sembrava un circo, un immenso gioco...”, dirà in un'intervista), incontrando persino Buster Keaton nel film che lo vide parlare per la prima volta, al fianco di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (Due marines e un generale). Studia a Roma con Alessandro Fersen, debutta con Bolognini (Fatti di gente per bene, 1974), interpreta l'ultimo film di suo padre: Blue Nude (1977), girato a New York, dove si ferma per frequentare l'Actor's Studio. Fa esperienze internazionali in piccoli ruoli: Toro scatenato di Scorsese (tagliato), Un sogno lungo un giorno di Coppola (1982). In Italia ricordiamo Lontano da dove (1983) di Stefania Casini e Francesca Marciano che le fa vincere un Nastro d'Argento come attrice non protagonista. Ripete il successo con Maniaci sentimentali di Simona Izzo (1994), debutto alla regia. Sono molti i buoni film che la vedono interprete di spicco, sempre vestendo panni ironici e spiritosi da borghese annoiata e un po' sopra le righe. Citiamo due lavori di Scola, fondamentali: Ballando ballando (1983) e La famiglia (1987). Altre commedie che la vedono in primo piano: Rimini Rimini (1987) di Sergio Corbucci, Tolgo il disturbo (1980) di Dino Risi, Parenti serpenti (1992) di Mario Monicelli, Il richiamo della notte e Un'altra vita (1992) di Carlo Mazzacurati, Vacanze di Natale 2000 di Carlo Vanzina, Uomini uomini uomini (1995) e Simpatici e antipatici (1998) di Christian De Sica. Il suo ultimo film è Una donna per amica (2014) di Giovanni Veronesi, che la ricorda così: “Era un'amica che mi faceva ridere”. La carriera di Monica Scattini registra alcune tappe internazionali: Nora (2000) di Pat Murphy, Nine (2009) di Rob Marshall, Cloco (2011) di Florent Emilio Siri, un grande successo francese.
Monica Scattini è stata legata sentimentalmente fino al 2011 (per 16 anni) a Roberto Brunetti (Er Patata), ha lavorato per la televisione (La TV delle ragazze, 1988 - 89) dove ha interpretato diverse fiction di successo: Marie Curie (1991), I giudici (1999), Lo zio d'America (2002), La signora delle camelie, Elisa di Rivombrosa, Un ciclone in famiglia (2005 - 2008). Attrice completa, non ha omesso di fare teatro, meno comico e leggero, con personaggi intensi e drammatici. Si veda il monologo Unghie (2011) dove interpreta un transgender. Nel 2014 ha girato il suo unico film da regista, il corto Love Sharing. Christian De Sica ha ricordato Monica Scattini con affetto: “Una vera professionista, come oggi è quasi impossibile trovarne. Una perfetta e ironica donna borghese della nostra commedia”. Monica Scattini aveva 59 anni e da tempo lottava contro una malattia. Perdiamo un volto ironico e sorridente del nostro cinema.
Gordiano Lupi