Prodotti e confezioni [08-20]
Vetrina/ Pino Dell’Ago. Versi di un ragazzo che fu
(foto di Tiziana Realini)
(foto di Tiziana Realini) 
02 Febbraio 2015
 

Ci fu un ragazzo che, come tanti, giorno dopo giorno scriveva versi. Come a seguire un rito, con massima fedeltà. Quel ragazzo diventò uomo, l’uomo rilesse i versi incisi dal ragazzo, rise e si mise a strappare i fogli su cui erano scribacchiati, come a professare una liturgia, con estrema fedele ferocia.

Quell’uomo, oggi ancora più uomo, cerca disperatamente e ossessivamente quel ragazzo e, non potendolo trovare, elemosina qualche suo verso, scampato al ‘foglicidio’. Ieri ne trovò alcuni frugando fra gli interstizi della libreria di casa. Sorride. Con un fremito saluta a quel ragazzo.

 

 

 

(Avvento 1992)

 

Cada pioggia di sangue! Da te cada…

L’agnello pascolava immemore: noi

minuzie di carne.

 

Al Natale non chiedo pianti

non sacrifici d’agnelli…

 

Un bicchiere di vino rosso

la mia tenera speranza

voci dal mondo.

 

(12.1992)

 

 

*

Arido sentiero di terra cruda.

Non c’è sole potente che duri!

 

Danzano allodole e libere farfalle

e lillà nei giardini d’infanzia.

 

L’animo ha smesso i suoi canti.

 

Le messi sono lungi dal mare.

 

Ahimè, non salvo più nulla, ahimè!

 

M’inondano paure di sale.

 

Brucio!

Eppure…

Non c’è sole potente che duri!

 

(02.1993)

 

 

*

I vecchi hanno visto l’alba… solo ieri

sedevano sull’erba

o picchiavano nel sole

desideri e amori.

 

Oggi, grossi alberi adombrano un cortile

che annusano

da finestre chiuse.

 

I vecchi sentono l’autunno

sonnecchiare…

 

e nelle foglie cadenti

non osano

sognare l’estate.

 

(09.1993)

 

Pino Dell’Ago


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