In occasione delle celebrazioni per il 71° anniversario dello sbarco di Anzio verrà rappresentata l’opera teatrale Shingle: diari scritti dai padri per i nostri figli di Eleonora Fede per l’adattamento e la regia di Wladimiro Sist.
L’opera, frutto di ricerche effettuate essenzialmente al Centro di Ricerca e Documentazione dello Sbarco e la Battaglia di Anzio, rese possibili grazie alla disponibilità del presidente Patrizio Colantuono, nasce dalla volontà di raccontare la guerra attraverso le testimonianze di coloro che, pur non essendo stati al fronte, hanno combattuto la loro battaglia quotidiana per la sopravvivenza all’interno del conflitto della seconda guerra mondiale.
Il testo ci fa rivivere la commovente vicenda di Angelita di Anzio, rappresentata per la prima volta in teatro, venuta alla luce grazie alla testimonianza del fuciliere scozzese Cristopher Hayes sbarcato ad Anzio. La storia di Angelita è ancora oggi avvolta nel mistero, la sua figura è divenuta emblema di tutti i bambini che ancora oggi nel mondo muoiono a causa della guerra. Sono riportati inoltre stralci del diario di un’adolescente scritto durante lo sfollamento.
A rendere toccante il testo è la scelta di alcuni giovani attori, provenienti dal laboratorio teatrale Angoli – diretto dallo stesso regista di questa pièce – della stessa età dei militari, poco più che adolescenti, che combatterono per la nostra libertà, molti dei quali hanno lasciato qui la loro vita.
La pièce, dove ciascuno può rispecchiarsi per le esperienze di quel periodo o per i racconti dei padri, mantiene alta l’attenzione del pubblico fino alla fine per il suo contenuto storico ed umano di un periodo apparentemente lontano, ma ancora vivo nella memoria dei pochi sopravvissuti.
Le poesie contenute nel testo sono della scrittrice castellana Maria Lanciotti.
Lo spettacolo, particolarmente adatto alle nuove generazioni, verrà rappresentato nelle scuole con l’auspicio che i ragazzi apprezzino e mantengano il lungo periodo di pace attraverso la conoscenza degli orrori della guerra, soprattutto per non dimenticare.