Un decennio di pensiero indipendente. La casa editrice americana sorella delle Edizioni E/O festeggia i suoi successi
Da Elena Ferrante a Jane Gardam, da Jean-Claude Izzo a Margaret Forster, dal premio Oscar Paolo Sorrentino ad Amélie Nothomb, fino a un classico della letteratura inglese come Anthony Burgess. Sono più di 80 gli autori pubblicati da Europa Editions, senza dimenticare alcuni fra i più grandi autori italiani contemporanei come Simonetta Agnello Hornby, Stefano Benni, Massimo Carlotto, Maurizio de Giovanni, Diego De Silva, Lia Levi, Carlo Lucarelli, Marco Malvaldi, Alessandro Piperno e Domenico Starnone.
Fondata nel 2005 da Sandro Ferri e Sandra Ozzola Ferri, negli ultimi dieci anni Europa Editions si è creata un’eccellente reputazione e ha rivestito un ruolo importante nella rinascita dell’editoria indipendente americana. Con i suoi oltre trenta titoli all’anno di ottima narrativa e noir, i maggiori successi di Europa Editions includono L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, L’uomo col cappello di legno di Jane Gardam, Non ti meriti nulla di Alexander Maksik e il ciclo dell’Amica geniale di Elena Ferrante, il cui volume più recente, Storia di chi fugge e di chi resta, è diventato un bestseller internazionale ed è stato incluso tra i libri dell’anno per il 2014 dal New York Times.
Nei primi anni Duemila molti dei nostri interlocutori sostenevano che Europa Editions non avrebbe mai funzionato. Avevamo in progetto di pubblicare un mix di autori internazionali in traduzione e autori anglofoni di origini americane, britanniche e non solo. Negli Stati Uniti la domanda per opere letterarie straniere è pressoché nulla, ecco cosa dicevano. Avevamo in progetto di pubblicare libri con una veste grafica uniforme per creare un’identità di brand, di cui lettori e librai potessero fidarsi. L’identità di brand non funziona per i libri, dicevano. Eravamo nati indipendenti e volevamo restarlo. I grandi gruppi se li mangiano in un boccone, gli editori indipendenti, dicevano tutti. Concepita dopo l’11 settembre, “Europa Editions è nata con l’intento di creare ponti tra culture diverse” per dirla con le parole di Sandro Ferri. Non si possono creare ponti coi libri, non ora, non più, era questo il commento più diffuso.
Abbiamo pubblicato il nostro primo titolo, un romanzo di Elena Ferrante, allora sconosciuta negli Stati Uniti, nel settembre del 2005. Era stato editato, impaginato e stampato in Italia, e spedito da Fiumicino, l’antico porto di Roma, al magazzino del nostro distributore nel Mid-West americano. Grazie all’immediato sostegno e all’entusiasmo di critici, librai e lettori, il libro riscosse un sorprendente successo. “Europa Editions ha pubblicato il suo primo best-seller indipendente” scrisse all’epoca Publishers Weekly. Tuttavia credo che neanche loro avessero capito che non si trattava solo del nostro primo best-seller, ma del nostro primo libro in assoluto!
Con un piede siamo ancora in Europa, dove vengono svolte le fasi contrattuali e produttive e decise la maggior parte delle strategie editoriali, nonostante dal 2005 a oggi alcune cose siano cambiate. Quello che non è cambiato, tuttavia, è il sostegno che riceviamo da critici, librai, promotori e lettori, e l’importanza che tutto questo ha per il modo in cui lavoriamo. Di questo sostegno siamo estremamente grati. Gli editori esistono per garantire all’opera di un autore un viaggio sicuro mentre si fa strada, spesso tra mille pericoli, fino ai lettori. È per i nostri autori che esistiamo. Siamo ammirati da ciascuno dei nostri autori, che sono altresì una nostra costante fonte di ispirazione, e siamo grati per la fiducia che hanno riposto in noi insieme ai loro agenti. E, ovviamente, siamo enormemente grati ai tanti eccellenti traduttori che hanno reso possibile il nostro lavoro nel corso degli ultimi dieci anni.
Sempre negli ultimi dieci anni ci sono stati veri e propri terremoti che hanno determinato ingenti cambiamenti nel settore editoriale, dall’incremento della lettura su supporto elettronico ai cambiamenti nelle abitudini degli acquirenti di libri fino alle cause legali e alle fusioni che hanno coinvolto i maggiori attori del mercato editoriale. In tutte queste traversie noi abbiamo continuato ad avere fiducia nel potere del narrare storie e siamo rimasti convinti che i buoni narratori siano ovunque – è compito dell’editore trovarli, curarli, portarli al pubblico giusto per loro nel modo migliore e più interessante possibile.
La biblio-diversità non è mai stata così importante come in quest’epoca di conglomerazione e sono proprio le case editrici indipendenti, più di chiunque altro, a far sì che un mercato editoriale diversificato possa esistere oggi e in futuro. Nell’ultimo decennio siamo diventati sempre più consapevoli dell’importante ruolo rivestito dalle aziende indipendenti in tutti gli ambiti della vita economica e culturale americana. I negozi a km zero, i movimenti per l’autoproduzione, le iniziative come Plaid Friday, Independence Week e Small Business Saturday per incentivare il commercio locale e, naturalmente, il successo di siti come IndieBound ne sono la prova. Queste iniziative suggeriscono un rinnovato apprezzamento per l’indipendenza non solo come valore culturale, ma anche come effettivo modello di business. E non è un caso che Europa Editions sia fiorita nello stesso decennio delle realtà appena menzionate.
Abbiamo intenzione di celebrare il nostro decimo anniversario come casa editrice indipendente in molti modi, con eventi dal vivo e festival, collaborazioni con librerie e promozioni, eventi mediatici e la pubblicazione di alcuni libri davvero importanti! Tutte queste attività inizieranno nei primissimi giorni dell’anno e dureranno per l’intero 2015. Vi terremo aggiornati sui nostri programmi e speriamo che vi unirete a noi per festeggiare il decimo anno di attività di Europa Editions.
Michael Reynolds
Editor in chief di Europa Editions, New York