Lo avevo scritto quel giorno, riprendendo una bella intervista di Emma Bonino: sulla laicità come condizione precedente rispetto a qualsiasi altra, necessaria per parlare di democrazia e di diritti, come sola garanzia per la stessa libertà, come fondamentale porta verso l’uguaglianza.
Oggi, leggendo l’editoriale di Gérard Biard su Charlie Hebdo ritrovo le stesse parole, e le riporto qui di seguito:
Non possiamo che sperare che a partire da questo 7 gennaio 2015 la difesa ferma della laicità diventi imprescindibile […]. Tutto è inutile se manca la laicità. Non la laicità positiva, non la laicità inclusiva, non la laicità non-saprei-cosa, ma la laicità punto e fine.
Un’ironia, ma questa laicità punto e basta è la sola che consenta ai credenti e agli altri di vivere in pace.
Colpisce molto leggere queste righe, perché sono mesi, forse anni, che in Italia di laicità non parla più nessuno, nei grandi partiti, in Parlamento, sui giornaloni, nei talk show. E non è un caso che sia così.
Giuseppe Civati
(da [ciwati], 14 gennaio 2015)