Nel marzo scorso, dopo la lettera inviatami dal Presidente Napolitano in cui si sollecitava il Parlamento a discutere di eutanasia, gli onorevoli Cuperlo e Civati, interpellati da l’Espresso, dichiararono il loro pieno sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare della Associazione Luca Coscioni per la legalizzazione dell’eutanasia, depositata alla Camera il 13 settembre 2013 con 67.000 firme di cittadini/elettori.
Passati sette mesi senza nessun passo avanti, ho chiesto ai due esponenti del PD – nel mio blog su l’Espresso ma anche con e mail e telefonate alle loro segreterie – di far sentire la loro voce, anche tenendo presente che in questi sette mesi più di 500 malati, non potendo ottenere l’eutanasia, si sono suicidati ed almeno altrettanti hanno tentato di farlo, mentre più di diecimila malati terminali, nei reparti di rianimazione, sono morti con l’aiuto attivo di medici pietosi e coraggiosi, che rischiano fino a 14 anni di carcere per aiuto al suicidio.
Non avendo ottenuto fino ad oggi nessun segno di risposta, la sollecito pubblicamente, sperando che i due esponenti della “sinistra” del PD la smettano di trattare i cittadini come sudditi.
Oggi, sul mio blog, ho rivolto analoga sollecitazione a due esponenti del M5S, Di Maio e Morra, che in quello stesso servizio de l’Espresso si erano detti favorevoli alla discussione della nostra proposta di legge.
I Cinque Stelle hanno sempre centrato il proprio programma sulla partecipazione dei cittadini alle scelte della politica, dicendosi accesi sostenitori di tutte le forme di democrazia diretta, di cui i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare sono i veicoli più forti e sperimentati.
Per questo chiedo a Di Maio e Morra: “Perché, invece di fare ostruzionismo, non vi adoperate per la modifica almeno di quella parte del regolamento della Camera che renderebbe più cogente l’obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare, come la nostra sulla eutanasia, già previsto dall’articolo 71 della Costituzione ma sempre disatteso?”.
Attendo risposta. Grazie
Carlo Troilo
consigliere generale della Associazione Luca Coscioni