Jacqueline Risset
Sphère
Giorno intero
giorno intero e notte
Si avvince
alla stessa nota
E di colpo
persiane
calore potente
galoppo inatteso dei cavalli sull’asfalto
E il pianista si ferma
Male nella testa
E questo accordo
Splendido
insiste
Così si entra nella follia di un altro
divenuto
pazzo
e questa musica
lo conduce
o piuttosto:
egli conduce
questa musica
dalla sua testa
Musica di presenza angosciante
sospesa
La sospensione è bella
Quel che fa paura
è bello
Nell’istante successivo
gira su se stesso
nel teatro
all’aeroporto
Piccolissimo cappello che tiene
La testa
Egli tiene intorno a sé
In cerchio
Le forze che vengono
Benché siano invisibili
Egli scaglia
Verso di loro
Nell’ombra velocemente
Un colpo d’occhio poi gira
Rigira
Mazzo di rose rosa
Is a rose
Anche lei come te: lingua
Bloccata
Studia a Parigi lingua madre
Bloccata
Bloccante
Così nasce il poema
: di stupore – sorpresa
impotenza
arresto sulla consonante
del nome St-
arresto –
e l’opposto
: scatenamento fluido
notturno
forza nella forza
lo sguardo cede – follia
posture
la notte il corpo
sotto lo sguardo
che forza
Nella grande distesa dei giorni
Segni leggeri zampe sulla sabbia
Frammenti ritrovati nel mare
La bella vettura la silenziosa
Scivola tra i prati del tramonto
Erbe dorate
Lei non arrossisce nel bosco
Nella selva solitaria
Non sa più la via per tornare
Di nuovo chiama la sua infanzi
«mi vedi?»
«ti vedo»
La musica
Cristallina
Incespica
Quel che dimostra è irrefutabile
Oltre il vetro
– «ah vieni più vicino spiegaci»
Lei, distratta
Non si muove
– ascolta, forse?