Diario di bordo
Regno Unito. Harriet N. ha ottenuto asilo politico
16 Agosto 2014
 

La giovane lesbica ugandese Harriet N. ha ottenuto asilo politico nel Regno Unito. L'azione congiunta avviata da St. Paul's Voice Centre (SPAVOC) ed EveryOne Group, cui si sono poi aggiunte alcune organizzazioni locali, fra cui Out & Proud Diamond Group, ha avuto successo. Patrick Leuben Mukajanga, direttore del St. Paul's Voice Centre, ringrazia – insieme a Roberto Malini, Dario Picciau e Glenys Robinson, fondatori e leader di EveryOne Group – l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati e alcuni parlamentari europei per aver perorato l'istanza. Le autorità del Regno Unito hanno dimostrato umanità e attenzione al dramma dei profughi gay dall'Uganda, in un periodo storico nel quale ogni giorno avvengono deportazioni indiscriminate di migranti soggetti a persecuzione nei loro paesi di origine.

Prima di fuggire nel Regno Unito, Harriet aveva subito minacce e gravi violenze fisiche, sia da parte delle autorità che di squadre razziste e della sua stessa famiglia. Prima che St. Paul's Voice Centre ed EveryOne Group si prendessero carico del suo caso, le autorità avevano fissato il tragico volo per Kampala martedì 10 giugno 2014. «Negli ultimi due anni EveryOne Group e SPAVOC, lavorando in perfetta sintonia», hanno commentato Mukajanga e Malini, «hanno evitato oltre trenta deportazioni dall'Unione europea di profughi gay già colpiti da gravi forme di persecuzione. L'hanno fatto subendo a propria volta l'ostilità delle istituzioni e dei gruppi intolleranti dei propri paesi: in Uganda gli attivisti sono costantemente minacciati e spesso colpiti da violenze. In Italia i leader di EveryOne Group sono stati oggetto di una lunga persecuzione politica, poliziesca e giudiziaria, oltre ad aver subito minacce di morte e intimidazioni. Non abbiamo alcun appoggio istituzionale, come se occuparsi delle minoranze discriminate rappresentasse un fastidio e non un aiuto per le istituzioni dei nostri paesi, quelle europee e le Nazioni Unite. È un vero peccato, perché se non si sprecassero risorse e potenzialità in progetti inutili, finanziando organizzazioni parassite, non solo la tragedia dei profughi, ma tutte quelle legate alle minoranze discriminate potrebbero essere risolte, con uno straordinario progresso per il genere umano».

 

EveryOne Group


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