Sento fortemente l'urgenza di prepararsi al referendum confermativo per impedire -respingendolo- che Renzi porti a termine nell'indifferenza diffusa lo scempio della Costituzione, che con l'attivo aiuto del presidente in carica sta avviando. Il che non significa che l'attuale Costituzione non abbia bisogno di ritocchi.
A me pare che si possa chiedere la cancellazione dell'art. 7, dando ascolto a papa Francesco che certo sa che la Chiesa cattolica pretende un concordato solo nei paesi nei quali la libertà religiosa è a rischio: non esiste concordato né in Austria, né in Germania, né negli Usa.
Inoltre serve una revisione stilistica, una riscrittura dove il linguaggio non è inclusivo e si usa il maschile come neutro universale.
Ma la Cosa più importante è di specificare che cosa si intenda per “sovranità popolare” che l'art1Cost afferma appartenere al popolo che la esercita: dove sta scritto come può fare ad esercitarla?
Oggi un impresario e un ministro contano più di tutti i sindaci, di un comitato di madri, di un movimento. Intendo dire che l'Impregilo e il ministro Lupi (rappresentante autorevole della compagnia delle (grandi) opere) contano più di tutti i sindaci della Valsusa e possono far arrestare e fermare come terroristi violenti o anarcoinsurrezionalisti, i comitati No Tav, i comitati No Tac, i No Muos, quelli contro il ponte sullo stretto.
Usiamo il tempo delle vacanze di agosto per riprenderci le forze ed essere pronti da settembre a mettere in azione un comitato di costituzionalisti/e per proporre un testo di legge di iniziativa popolare e sconfermare a suo tempo la controriforma Renzi-Napolitano, grazie
Lidia Menapace