Considero molto importante la decisione assunta ieri dall’assemblea milanese della Rosa nel pugno. Con il documento approvato ieri sera si è voluto dare anche al gruppo dirigente nazionale un segnale preciso: bisogna fare tutto il possibile perché il progetto della Rosa nel pugno, unica novità della politica italiana, possa proseguire.

La Rosa nel pugno ha coperto nel quadro politico italiano un vuoto esistente sia a destra sia a sinistra. Mi riferisco al bisogno che c’è nel paese di tenere viva e feconda una posizione di iniziativa laica, socialista e liberale. E ciò è ancora più interessante alla luce delle difficoltà che incontrano le forze riformiste nel governo, ma anche dell’incertezza con la quali sembra nascere il cosiddetto Partito democratico.

La Rosa nel pugno nata per aggregare e disaggregare il quadro politico italiano non può dare per conclusa la sua esperienze e qualora fallisse questo spazio politico verrà comunque ricoperto da altri.

La decisione presa dall’assemblea di dar vita ad un coordinamento al quale parteciperanno oltre ai Radicali, allo Sdi anche i rappresentanti di altre associazioni, gruppi e organizzazioni di sostegno è un segnale che a Milano c’è preoccupazione, ma non c’è aria di smobilitazione.

Roberto Biscardini

ex senatore della Rosa nel pugno e dirigente nazionale Sdi