Oblň cubano
Gordiano Lupi. La chiamavano blog-trotter 
Yoani Sánchez a Chicago, ricordando Bocca di Rosa
10 Giugno 2014
   

La chiamavano blog-trotter

era filologa, era filologa…

La chiamavano blog-trotter

citava se stessa in prima persona.

 

“Sono tra i libri, questo è il mio posto

sono filologa e non d’accatto,

oggi vi parlo qui da Chicago,

domani New York, Madrid, chissà…

 

Tutti i cubani non hanno fiducia.

Colpa di Castro, colpa di Castro.

Tutti i cubani non hanno fiducia.

Colpa di Castro, colpa di Castro”.

 

La blog-trotter poi ci ricorda

un vecchio post dove scriveva

le stesse cose che dice da tempo

senza annoiarsi, senza annoiarsi.

 

Lo dice lei che fa la filologa

ci ripete che impera il sospetto,

mentre mangia in salotti imperiali

beve vino, sorseggia champagne.

 

Quando poi rimonta in aereo,

torna a Cuba, afferma: “È un inferno.

Qui non posso neppure parlar!”.

Eccheccazzo! Verrebbe da dire.

 

Pure a Chicago un piccolo premio

un po’ di soldi, un viaggio pagato,

per la blog-trotter anticensura

che fonda giornali per la libertà.

 

La chiamavano blog-trotter

era filologa, era filologa,

jineteando per mezzo mondo

spezzando il pane della verità.

 

 

 

Questo piccolo scherzo ispirato a Bocca di Rosa di Fabrizio De Andrè è stato scritto per dare in modo originale la notizia che la blogger cubana in questi giorni è a Chicago, per una gita di cinque giorni, dove riceverà onori e premi e sarà omaggiata come paladina della libertà di stampa. Il tema affrontato da Yoani Sánchez nel primo giorno del convegno di Chicago è stato: la mancanza di fiducia tra cubani, a suo parere frutto di anni di governo castrista. Il colmo dell’egocentrismo si è toccato quando la blogger ha citato se stessa, per la precisione un post scritto sei anni fa (Io sospetto, tu sospetti, tutti sospettiamo), uno dei tanti che va replicando da qualche mese. Yoani Sánchez non ha mai scritto un libro degno di questo nome, come non ha mai confezionato un reportage, solo post e raccolte di post, ma si autodefinisce filologa, scrittrice e giornalista. Il suo massimo sono pezzi di cinquanta righe, oppure brani su Twitter da 140 caratteri. Pura letteratura, non c’è che dire. Cronache del Terzo Millennio. Avesse almeno il pudore di citare Cabrera Infante, Virgilio Piñera, Heberto Padilla… scrittori veri. No, lei cita se stessa e vecchi post di sei anni prima, quando aveva più di fantasia di oggi e un briciolo di entusiasmo. Dimenticavo. Durante la gita a Chicago non mancheranno incontri con giornalisti e professionisti della stampa, come non potranno mancare premi per una donna coraggiosa che difende la libertà di stampa e il diritto alla libera espressione. Questa moderna paladina dei diritti umani è sempre in viaggio, esce ed entra dall’Inferno cubano con una facilità incredibile, si lamenta delle cose che non vanno, rientra, tutto va avanti come prima, a parte un minimo di censura a un giornale che non leggerebbe nessuno. Brava Yoani. Hai visto un bel mondo, direbbe mio nonno. Prendi per il naso tutti e hai capito da tempo, senza conoscere Montanelli, che fare il giornalista è sempre meglio che lavorare

 

Gordiano Lupi


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