La blogger cubana Yoani Sánchez ha intervistato il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Un bel colpo che contribuisce al lancio del periodico digitale 14ymedio, ma che al tempo stesso aggiunge nuovi sospetti sulla figura della giornalista indipendente. Fino a oggi, infatti, nessuno era mai riuscito ad avvicinare le alte cariche presidenziali USA, mentre per Yoani sembra tutto estremamente facile, basta che faccia un cenno e sono disponibili a concedere interviste. Merito di una personalità carismatica oppure c'è altro da sapere di cui non siamo al corrente?
Veniamo ai fatti. Biden afferma che «il governo nordamericano spera che a Cuba ci sia un ampliamento della sfera delle libertà e dei diritti individuali». Inoltre l'amministrazione Obama chiede la pronta liberazione di Alan Gross come contropartita per una serie di investimenti da fare sull'Isola. Biden ha chiarito: «La politica USA vuole sostenere il desiderio del popolo cubano di determinare liberamente il proprio futuro, oltre a promuovere gli interessi statunitensi e i valori universali». A parere del vicepresidente USA «le misure poste in essere da Obama per facilitare viaggi, invii di rimesse e contatti personali, stanno riducendo la frattura tra le famiglie cubane sull'Isola e quelle in esilio, grazie a un flusso di libera informazione e a un'assistenza umanitaria per il popolo cubano». Biden ha aggiunto che un elemento basilare per migliorare i rapporti USA - Cuba saranno le riforme in senso democratico. Ancora una volta Yoani Sánchez ci sorprende, perché ha realizzato l'intervista nel corso di una visita a Washington, segno che almeno un risultato in tema di diritti umani è stato raggiunto: la libera circolazione delle persone.
Gli Stati Uniti si dicono «preoccupati per i maltrattamenti nei confronti dei cubani che chiedono il rispetto dei diritti umani», ma in compenso vediamo che nessuno ha impedito a Yoani Sánchez di recarsi negli USA per intervistare il vicepresidente nordamericano. Qualcosa non torna. Soltanto la blogger è libera? Soltanto a Yoani è concesso di parlare a proprio piacimento senza subire repressioni? Inviterei a verificare se in altri paesi dove non esiste il rispetto dei diritti umani è possibile che un dissidente possa intervistare il vicepresidente degli Stati Uniti, scrivere un reportage su un media telematico e continuare a vivere tranquillo nel suo paese. Bontà sua, Joe Biden ha detto che «gli USA non hanno in mente piani di invasione né strategie per far cadere il governo cubano, anche se la prigionia di Alan Gross (dal 2009) è un grande ostacolo per migliorare i rapporti tra i due paesi».
La campagna promozionale di 14ymedio non poteva avere sostenitore migliore del numero due statunitense, che ha chiarito al mondo – senza ombra di dubbio – chi c'è dietro al periodico.
Gordiano Lupi
LA VIGNETTA
Garrincha e le parole di Joe Biden
Joe Biden: – Spero che le riforme a Cuba vadano di pari passo con una maggiore libertà.
Collaboratore: – Mr. Biden, per il momento il solo cambiamento evidente è nella salute di Raúl. Da quanto ride non riesce a respirare.